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Ankara: violato nostro spazio aereo

Tensioni Nato-Mosca sulla Siria. Raid russi (smentiti) su Aleppo e Palmira

Non si allenta la tensione fra Nato e Russia per i raid di in Siria, che proseguono con attacchi congiunti Mosca-Damasco contro obiettivi ad Hama, Palmira ed Aleppo. Fonti dell’esercito turco hanno comunicato che jet F-16 turchi che stavano pattugliando il confine con la Siria si sono trovati per 4 minuti e 15 secondi nel mirino di radar dei sistemi missilistici di Damasco e per 4 minuti e mezzo in quello di caccia MiG-29 di provenienza ignota. Sia l'aviazione siriana che quella russa utilizzano caccia MiG-29. L'episodio segue uno analogo avvenuto domenica, quando due jet da combattimento F-16 turchi si sono trovati per 5 minuti e 40 secondi nel mirino del radar di un caccia MiG-29 di provenienza non identificata durante un volo di pattugliamento alla frontiera con la Siria. Secondo Ankara, inoltre, tra sabato e domenica jet russi hanno violato per due volte lo spazio aereo turco al confine con la Siria. La Nato ha definito gli episodi «una seria violazione» e «non un incidente», come invece sostenuto da Mosca a proposito del primo sconfinamento nei cieli turchi.

La Russia ha provato a tendere una mano alla Turchia, proponendo ad Ankara di discutere quelli che il viceministro della Difesa russo Antonov chiama “equivoci” ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo un colloquio a Bruxelles con il premier belga Michel, ha avvertito che la Russia, dopo gli episodi di violazione dello spazio aereo, «rischia di perdere la nostra amicizia». «Se Mosca perde un amico come la Turchia, con cui coopera in molti campi, perde un sacco di cose. È necessario che Mosca lo sappia».

Ankara: nuova violazione russa dello spazio aereo. Nato: gravissimo
Il governo turco ha denunciato la seconda violazione in tre giorni del suo spazio aereo da parte di aerei militari russi, impegnato nelle operazioni in Siria contro l'Isis. L’episodio ha innescato una nuova protesta diplomatica. Lo ha riferito il ministero degli Esteri turco.

Domenica 4 ottobre un caccia russo è penetrato nello spazio aereo turco esattamente come era accaduto il giorno prima, per cui il ministero è tornato a convocare l'ambasciatore russo ad Ankara per chiedergli spiegazioni. L'incidente, sottolineano le fonti al ministero degli Esteri turco, è diverso da quello accaduto domenica, quando due caccia F-16 turchi sono stati “disturbati” durante una missione di pattugliamento al confine con la Siria da un Mig-29 non identificato e di nazionalità sconosciuta.

Immediata anche la reazione del segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg: «Chiedo alla Russia di evitare tensioni con la Nato», ha detto, definendo “inaccettabile” la violazione dello spazio aereo russo in Turchia. “Per noi non è stato un incidente, ma una seria violazione”. Inoltre, ha detto Stoltenberg, «l'azione militare della Russia in Siria preoccupa la Nato» non solo per le violazioni dello spazio aereo turco, ma «anche perché» gli aerei russi «non attaccano l'Isis ma i gruppi dell'opposizione che combattono l'Isis ed anche i civili».

Da parte sua, il governo di Mosca ha fatto sapere che sta verificando la denuncia delle autorità di Ankara. Lo ha reso noto l'ambasciata russa ad Ankara.

Raid russi (smentiti) su Palmira e Aleppo
Intanto proseguono i bombardamenti aerei in Siria. I media ufficiali siriani hanno parlato di raid congiunti con le forze aeree russe sulle postazioni dell'Isis nella parte moderna della città di Palmira, oltre che su altre postazioni ribelli ad Aleppo. La notizia, però, è stata smentita dalle autorità di Mosca, che l’hanno definita una «menzogna assoluta»: «La forza aerea russa in Siria non agisce su insediamenti civili e ancor meno sugli stessi monumenti architettonici», ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo.

Nei giorni scorsi, comunque, erano filtrate notizie di raid russi nell'est della provincia di Homs, dove si trova Palmira. Altri attacchi hanno preso di mira le località di Deir Hafer e Al Bab nella provincia di Aleppo. Palmira, città-oasi sede di uno dei siti archeologici più importanti al mondo e situata in posizione strategica sulla direttrice Est-Ovest del Paese, è dal maggio scorso nelle mani dello Stato islamico. Nei giorni scorsi l’Isis ha fatto saltare in aria l’Arco di trionfo di epoca romana.

Turchia: con raid russi si rischia un milione di profughi
I raid russi in Siria rischiano di spingere verso la Turchia oltre un milione di nuovi profughi. A lanciare l'allarme è il vicepremier di Ankara, Numan Kurtulmus, esprimendo preoccupazione per l'instabilità causata dai bombardamenti in zone densamente popolate. «L'ovest della Siria è la zona con la più alta popolazione: Damasco, Homs, Hama, Aleppo e Latakia. Al momento c'è un equilibrio, una guerra civile multilaterale. Ogni intervento aggiuntivo, e in particolare i bombardamenti russi alle postazioni dei dissidenti moderati, rafforzeranno il regime» che «aumenterà la repressione e gli attacchi», avvisa il vicepremier turco. Secondo le stime di Ankara, «nuovi cambi negli equilibri in queste città porteranno a un afflusso in Turchia di centinaia di migliaia di persone, forse più di un milione».

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