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lo schianto nel sinai

Strage aereo russo, «bomba nella stiva». Turisti nel caos a Sharm: bloccato il volo easyJet per Milano

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di sospendere i collegamenti aerei con l'Egitto finché non saranno chiare le cause del disastro dell'A321 sui cieli del Sinai. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass. Con questa decisione Putin ha accolto la raccomandazione del direttore dei servizi di Mosca (Fsb), Alexander Bortnikov.

Intanto gli inquirenti britannici che indagano sul disastro aereo, che ha causato 224 vittime il 31 ottobre su un Airbus Metrojet, ritengono che l'Airbus russo sia esploso a causa di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo: lo scrive la Bbc aggiungendo che non vengono escluse altre ipotesi, compresa la possibilità di un guasto. L'opinione degli 007 di Sua Maestà è con ogni probabilità dietro alla posizione espressa dal governo inglese, che il terrorismo sia la pista più probabile dopo una serie di messaggi intercettati tra militanti nella penisola del Sinai. La Gran Bretagna ha sospeso mercoledì tutti i voli da e per la località egiziana di Sharm el-Sheikh. Lo dice anche il presidente Obama in un’intervista con una radio a Seattle: «Penso probabile una bomba a bordo dell’aereo. Prendiamo questa possibilità molto seriamente».

A Sharm turisti nel caos e rientri col contagocce
Le compagnie aree britanniche avevano cominciato oggi a riportare in patria i turisti del Regno bloccati a Sharm el-Sheikh a causa dell'esplosione dell'Airbus russo nei cieli del Sinai sabato scorso: lo scrive la Bbc online. I voli di Easyjet, Monarch, Thomson e British Airways dovevano partire a metà mattinata ed i passeggeri potevano portare a bordo solo il bagaglio a mano. Tutti gli altri bagagli sarebbero stati trasportati separatamente. Ma le autorità egiziane hanno limitato i piani della compagnia aerea easyJet per riportare in patria i turisti bloccati a Sharm el-Sheikh, ha reso noto la stessa società. Il ministro dell'Aviazione civile egiziano, Hossam Kamal, ha dichiarato che le autorità hanno chiesto a Easyjet di «organizzare per oggi 8 voli al posto dei 18 richiesti».

Easyjet, autorizzato volo per Milano stasera
«Il piano di recupero dei passeggeri italiani previsto per questa sera non è più attuabile, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, e il volo da Sharm el Sheikh a Milano Malpensa non sarà più operato». Lo ha reso noto la compagnia easyJet. Con il volo sarebbero dovuti rientrare i 154 passeggeri bloccati a Sharm el Sheikh da ieri.

Airbus russo esploso era appena partito da Sharm
Il Metrojet Airbus A321 esploso in volo era da poco partito da Sharm el-Sheikh, diretto a San Pietroburgo, quando è precipitato, sabato scorso, uccidendo tutte le 224 persone a bordo. La maggior parte delle vittime era russa. L'Isis, se l'ipotesi della bomba fosse confermata, per la prima volta sarebbe riuscita ad abbattere un aereo e a portare la sua minaccia ad un nuovo, decisamente superiore livello.

Egitto, scatola nera non avalla tesi bomba
Una fonte autorizzata del ministero dell'Aviazione civile egiziana ha definito «false ed infondate le notizie pubblicate da alcuni media secondo le quali la scatola nera dell'aereo russo precipitato in Sinai avrebbe rivelato la presenza di una bomba o che un corpo estraneo sarebbe stato trovato a qualche km dall'aereo».

Secondo quanto ha scritto il quotidiano Kommersant, citando fonti «vicine alle indagini», l'analisi della prima scatola nera dell'A321 della Metrojet, quella che registra i parametri di volo, non fornisce - al momento - elementi che spieghino le cause del più grave disastro aereo della storia russa e in cui il 31 ottobre sono morte 224 persone. Secondo le fonti, stando alle registrazioni, «tutti i sistemi funzionavano regolarmente» e l'aereo «dopo il decollo ha quasi raggiunto l'altezza prestabilita, dopo è avvenuto un evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri si è fermata in un attimo».

Il ministro della difesa britannico Michael Fallon sostiene oggi che è sbagliato per la Gran Bretagna puntare sugli alleati per proteggersi dallo Stato Islamico e rilancia: chiede al parlamento di estendere i raid contro i terroristi sia in Siria che in Iraq perché in questo momento «le strade della Gran Bretagna sono al sicuro grazie ai raid americani, australiani e francesi».


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