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L’Isis colpisce l’Europa, 31 morti a Bruxelles

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attacco al cuore dell’europa

L’Isis colpisce l’Europa, 31 morti a Bruxelles

L’Europa è tornata a fare i conti con il terrorismo. Dopo Parigi, Bruxelles: due attentati, rivendicati dallo Stato islamico, hanno provocato 31 morti e 250 feriti.

Per le istituzioni europee, i tragici eventi hanno sottolineato l’urgenza di una risposta comune alle sfide del momento, ma non si può escludere che gli attacchi provochino invece nuove reazioni nazionalistiche.

Il primo dei due attentati è avvenuto verso le 8 del mattino all’aeroporto di Zaventem della capitale belga. Secondo una prima ricostruzione, due esplosioni hanno divelto il salone delle partenze. Le bombe sono esplose vicino agli sportelli di registrazione dei bagagli per i voli verso gli Stati Uniti. Secondo il procuratore del Re, Frédéric Van Leeuw, le detonazioni sono state provocate da un kamikaze. Nel corso della giornata tre bombe inesplose sono state fatte brillare dagli artificieri.

Secondo diverse testimonianze rilanciate dai giornali belgi, prima delle esplosioni sono state sentite delle persone che hanno urlato in arabo, sparando colpi di arma da fuoco. Secondo le ultime informazioni, le due detonazioni nell’aeroporto hanno provocato la morte di 11 persone e il ferimento di altre 100. Le autorità belghe hanno immediatamente chiuso lo scalo, fermato i treni che collegano l’aeroporto alla città, e dirottato tutti gli aerei in arrivo verso altre destinazioni.

Il secondo attentato è avvenuto pochi minuti dopo, verso le 9 del mattino, e ha preso di mira un convoglio della metropolitana di Bruxelles. L’esplosione in questo caso è avvenuta nella stazione di Maelbeek, a circa 300 metri dagli edifici che ospitano il Consiglio europeo, la Commissione europea e il Parlamento europeo. Una foto trasmessa dalla rete pubblica RTBF ha mostrato un vagone della metropolitana completamente divelto, sedili distrutti e calcinacci ovunque.

In questo secondo attentato, i morti sono stati 20 e i feriti 130, sempre secondo le ultime informazioni. In una conferenza stampa l’ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Vincenzo Grassi, ha spiegato che non vi sarebbero vittime italiane, se non tre feriti talmente lievi da non essere stati registrati dalle autorità belghe: «Le difficoltà nella comunicazione dei dati e nel fornire bilanci definitivi da parte delle autorità belghe», ha però aggiunto, rendono la situazione «in continua evoluzione».

Un sospetto era «attivamente ricercato» ieri dalle autorità belghe. I due attentati sono giunti dopo che appena qualche giorno fa la polizia belga aveva arrestato venerdì scorso Salah Abdeslam, 26 anni, considerato uno dei principali responsabili degli attacchi di matrice islamica che hanno colpito Parigi il 13 novembre scorso provocando la morte di 130 persone. Il terrorista è stato fermato nel quartiere brussellese di Molenbeek ed è oggi detenuto nella prigione di Bruges.

Gli attacchi hanno confermato che il Belgio è un anello debole dell’anti-terrorismo in Europa. Al di là dell’arresto della settimana scorsa, il paese è al centro delle indagini relative agli attentati parigini di novembre, retrovia del radicalismo islamico per via di un processo di integrazione degli immigrati che in alcuni segmenti della società è fallito. Il Belgio è il Paese che in termini pro capite ha il numero maggiore di cittadini che sono andati a combattere nella guerra civile in Siria.

«Temevamo un attentato, ed è avvenuto», ha detto il premier belga, il liberale francofono Charles Michel. Annunciando tre giorni di lutto nazionale, quest’ultimo ha definito gli attacchi «ciechi, violenti e vigliacchi». Gli attentati giungono mentre l’emergenza rifugiati, lo sconquasso economico e la crisi debitoria stanno mettendo a durissima prova la solidità dell’Unione, provocando tensioni tra i paesi membri, la chiusura delle frontiere nazionali, il rafforzamento dei partiti più radicali.

C’è da chiedersi se gli ultimi drammatici eventi esorteranno i governi a optare per posizioni ancor più nazionalistiche o se invece li indurranno a cercare compromessi europei. Agli attentati ha reagito tra gli altri anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: «Questi avvenimenti ci sconvolgono ma non ci fanno paura – ha detto –. Continuiamo il nostro lavoro per affrontare insieme la minaccia terroristica e per creare soluzioni europee ai problemi che riguardano tutti noi».

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