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Trump, da Mitt Romney e Nikki Haley girandola di nomi per gli Esteri

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il controverso flynn alla sicurezza nazionale

Trump, da Mitt Romney e Nikki Haley girandola di nomi per gli Esteri

 Donald Trump
Donald Trump

NEW YORK - La prima legittimazione internazionale è arrivata a Donald Trump da Shinzo Abe. Volato alla Trump Tower nel cuore di Manhattan per incontrare il futuro presidente americano, Abe ha lasciato il meeting esprimendo soddisfazione e offrendo il suo sigillo di approvazione: «Come risultato della discussione, sono convinto che Mr Trump sia un leader nel quale posso avere fiducia - ha detto - Assieme a Mr Trump sarò in grado di stabilire un rapporto di stima reciproca».

Abe e Trump non hanno rivelato dettagli della loro discussione, indicando che non sarebbe appropriato perché è ancora Barack Obama il presidente in carica. Ma l'incontro, il primo di persona per Trump con un influente leader straniero, è servito soprattutto per sciogliere il ghiaccio delle preoccupazioni sollevate all'estero dalle bellicose e protezioniste dichiarazioni del presidente eletto nei confronti degli alleati durante la campagna per la Casa Bianca.

Capitoli scottanti quali l'interscambio e il ruolo e contributi delle nazioni amiche per la sicurezza non sono stati al centro del confronto, ne' l'hanno ostacolato. «Il messaggio del meeting vuole essere anzitutto rassicurante - ha detto uno stretto collaboratore di Trump chiedendo l'anonimato - Intende riaffermare i legami tra i due paesi e l'impegno di lungo termine degli Stati Uniti nel Pacifico».

L'approccio costruttivo, secondo le indiscrezioni, avrebbe messo l'accento sul pragmatismo di entrambi i leader. In comune hanno l'obiettivo di contenere l'avanzata della Cina, nonostante il progetto economico-strategico del PTT, l'area di libero scambio del Pacifico caro a Tokyo, sia stato cancellato dal risultato elettorale americano. Comune potrebbe essere anche l'interesse a una controversa schiarita nelle relazioni con la Russia, dalla quale il Giappone vorrebbe recuperare isole contese. Abe vedra' Vladimir Putin in dicembre. Fin dallo scorso dicembre, inoltre, il governo nipponico aveva smussato una delle potenziali frizioni decidendo di aumentare dell'1,4% i fondi destinati al mantenimento delle truppe statunitensi nel Paese per i prossimo cinque anni, ad una media di 1,74 miliardi.

La disputa sul libero scambio appare invece assai più difficile da trattare. “Dovremo gestirla con attenzione”, ha ammesso un diplomatico giapponese. Nuovi fronti di cooperazione potrebbero tuttavia essere messi alla prova: su tutti i progetti infrastrutturali ipotizzati da Trump, che ha promesso investimenti per mille miliardi di dollari in strade, ponti e ferrovie. Tokio potrebbe aiutare sia in termini di risorse che di partnership tecnologiche, parte di un focus sull'export hi-tech adottato dal governo.

Le infrastrutture sono diventate anche un terreno di disgelo e colloqui potenzialmente fruttuosi per Trump con la leadership del partito democratico, dal senatore Chuck Schumer al sindaco di New York Bill DeBlasio. Trump, in casa, fa però i conti con forti pressioni per rassicurare accelerando un processo transizione tutt'ora in alto mare. Ieri il via vai di veterani e volti nuovi alla Trump Tower ha visto il passaggio di Henry Kissinger, vecchio leone della realpolitik repubblicana, come del governatore della South Carolina Nikki Haley, una esponente moderata e critica di Trump il cui nome è affiorato quale alternativa a Rudolph Giuliani, perseguitato da possibili conflitti di interesse a causa delle sue consulenze globali, per la poltrona di Segretario di Stato. Un incontro con un altro grande critico interno, l'ex candidato presidenziale nel 2012 Mitt Romney, è previsto sabato a sua volta per discutere la guida della diplomazia statunitense.

Trump ha inoltre offerto l’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale a Michael Flynn. Il 57enne ex ufficiale di intelligence è stato più volte interpellato e citato in qualità di esperto dall'emittente statale russa RT ed ha sottolineato la necessità di un rafforzamento della cooperazione con la Russia nella lotta contro lo Stato Islamico. Ci sarebbe Flynn - accusato di islamofobia dai democratici - dietro il disprezzo di Trump per l'accordo sul nucleare iraniano.

La squadra di transizione, capitanata dal vicepresidente eletto Mike Pence e dal genero Jared Kushner, e' intanto riuscita almeno a mettere a fuoco ieri i cosiddetti “landing teams”, i gruppi di contatto, per gestire il cambio della guardia, oltre che agli Esteri, nelle agenzie di sicurezza nazionale e alla giustizia.

Non un momento troppo presto: nelle stesse ore ha ufficialmente sottoposto la sua lettera di dimissioni, a partire dal 20 gennaio, data dell'inaugurazione della nuova amministrazione, il 75enne Direttore nazionale dell'intelligence James Clapper. Era da sei anni nell'incarico di responsabile della grande rete di agenzie di spionaggio e anti-terrorismo americane, 17 in tutto - dalla Cia alla Nsa - con 107.000 dipendenti e un budget di almeno 52 miliardi di dollari l'anno. Le dimissioni erano dovute, ma la decisione di renderle note subito e' stata considerata un invito a Trump a superare rapidamente i ritardi e la confusione che hanno afflitto le nuove nomine. Quelle di intelligence sono tra le piu' delicate: Clapper e i servizi segreti americani sono stati al centro di critiche sia per la loro efficacia che per i loro eccessi di violazioni della privacy, anche di leader internazionali.

La manager della campagna elettorale di Trump, Kellyann Conway, ha affermato ieri che le nomine di ministri chiave arriveranno appena prima o subito dopo il Thanksgiving, la Festa del Ringraziamento che cade il prossimo giovedì. In gioco tra le poltrone cruciali c'è anche quella del Tesoro. Il chief executive di JP Morgan Jamie Dimon avrebbe rifiutato l'incarico economico, lasciando in pole position il finanziere Steve Mnuchin e il deputato texano Josh Hensarling.

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