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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 10:18.

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MILANO - La manovra per la rimodulazione delle tax expenditures sul fronte deduzioni comporterà un "taglio" di 250 euro su ogni singola spesa che finora i contribuenti potevano utilizzare per abbattere il reddito imponibile da assoggettare a Irpef. Come ha spiegato il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, in conferenza stampa, questo intervento servirà ad «omogeneizzare» per tutte le tipologie di oneri deducibili (quelli elencati nell'articolo 10 del Tuir) il livello della franchigia oggi applicata in misure e modalità differenti.

La franchigia non scatterà, in ogni caso, sotto i 15mila euro. Ad essere interessati all'operazione saranno, perciò, dal prossimo anno, circa 15,6 miliardi di oneri deducibili portati in dichiarazione dai contribuenti con redditi che superano questa soglia.
Un occhio di riguardo ci sarà poi per alcune spese ritenute dall'Esecutivo più «sensibili», come quelle mediche. Sotto questo profilo dovrà essere chiarito però se le "spese mediche" escluse dall'aggravio saranno soltanto quelle deducibili – in pratica quelle effettuate dai portatori di handicap pari a circa 530 milioni di euro – od anche quelle detraibili al 19 per cento.

La legge di stabilità prevede, inoltre, l'assoggettabilità ad Irpef delle pensioni di guerra e di invalidità. In pratica, quando si superano i 15mila euro, anche questi redditi saranno sottoposti al prelievo sulle persone fisiche secondo la normale sequenza delle aliquote Irpef.
Più in generale, per capire come inciderà la stretta sulle deduzioni bisognerà verificare la stesura definitiva del testo, partendo dal presupposto che si sta trattando di quelle spese che possono essere sottratte dal reddito totale, comportando per il contribuente un beneficio che va calcolato in base alla sua aliquota marginale. Se un contribuente che ha un reddito lordo complessivo di 38mila euro e ha versato oneri per la colf per 1.500, con la riduzione di 250 euro ne potrà dedurre solo 1.250. Considerato che il suo reddito imponibile rientra nella fascia con l'aliquota del 38%, rispetto a quanto accadeva finora, subirà una maggiore tassazione di 95 euro, pari al 38% di 250 euro.

Ma quanto valgono gli oneri deducibili? E quali sono i più rilevanti? Nelle dichiarazioni del 2011 (relative all'anno d'imposta 2010) sono stati indicati complessivamente 13,4 milioni di oneri deducibili per un ammontare di 21,7 miliardi (con una media di 1.630 euro). La quota più consistente – 17,6 miliardi – è quella dei contributi previdenziali ed assistenziali («versati in ottemperanza a disposizioni di legge, nonché quelli versati facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, compresi quelli per la ricongiunzione di periodi assicurativi») e per la previdenza complementare (1,9 miliardi). Ci sono poi gli assegni periodici corrisposti al coniuge in conseguenza di separazione, scioglimento o annullamento del matrimonio, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, e pari nel 2010 a circa 750 milioni di euro. Mentre per i contributi per "servizi domestici e familiari" i contribuenti italiani hanno portato in deduzione 419 milioni, con un media di 780 euro a contratto.

Approfondimenti dalle banche dati del Sole 24 ORE

Legge

Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 , n. 917
Gazzetta Ufficiale 31 dicembre 1986, n. 302 - Supplemento Ordinario


Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi.

TITOLO I - Imposta sul reddito delle persone fisiche - Capo I - Disposizioni generali

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