Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 12:27.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 12:29.

My24

Il 730 precompilato diventa realtà a partire dalle dichiarazioni dei redditi da presentare nel 2015 per circa 20 milioni di italiani. Dopo il via libera al Dlgs da parte del Consiglio dei ministri di ieri, diventa così realtà una parte rilevante della delega fiscale (pure in ritardo nel suo complesso come lamenta il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti); ma ottiene il via libera anche un importante pacchetto di semplificazioni fiscali che vanno dalle successioni ai rimborsi Iva più agevoli, dalla fiscalità internazionale alle detrazioni per le spese di pubblicità e sponsorizzazioni e alle spese dei professionisti.

Partiamo dalla novità più attesa, il 730 precompilato, che riguarda lavoratori dipendenti e pensionati. La “rivoluzione” (e cioè il fatto che sarà il Fisco a fare i conti e non i contribuenti) scatterà per i redditi conseguiti nel 2014 e quindi l'operatività è per le dichiarazioni del 2015. Le Entrate dovranno incrociare i numeri forniti (in entrata e in uscita per il contribuente) dalle banche dati e i tempi di attuazione per l'Agenzia sono davvero stretti, visto che i moduli compilati con i redditi e le detrazioni dovranno essere resi disponibili online entro il 15 aprile.

I dati inseriti saranno quelli dell'Anagrafe tributaria ma anche quelli trasmessi da parte di soggetti terzi (ad esempio banche, assicurazioni ed enti previdenziali) e quelli contenuti nelle certificazioni dei sostituti d'imposta: questi dovranno comunicare i redditi da lavoro e le trattenute e, se lo faranno in ritardo, saranno sanzionati con 100 euro per ciascun lavoratore. La dichiarazione sarà messa a disposizione online entro il 15 aprile e il cittadino potrà accettarla così com'è oppure modificarla, rettificando i dati e aggiungendone altri. Potrà farlo da solo o con l'assistenza dei Caf e di professionisti abilitati: la scadenza di presentazione è il 7 luglio.

«Una rivoluzione epocale per i contribuenti e il sistema italiano», ha spiegato Rossella Orlandi, direttore dell'agenzia delle Entrate. Che ha sottolineato come cambi radicalmente anche il meccanismo dei controlli: infatti, «se la precompilata sarà accettata senza modifiche il Fisco non potrà chiedere nulla in più al contribuente, mentre vanno combattute le frodi che sono in forte crescita».

Novità anche per la dichiarazione di successione che non è più necessario presentare quando l'eredità, devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta, ha un valore non superiore a 100mila euro e non comprende immobili o diritti reali immobiliari.
Per quel che riguarda il bonus energia, stop alla comunicazione alle Entrate per i lavori ammessi alla detrazione che proseguono per più periodi d'imposta.
Novità anche per vitto e alloggio dei professionisti. Infatti, si è stabilito che queste spese non costituiscono compensi in natura per chi ne usufruisce. Di conseguenza, il professionista non dovrà più riaddebitare in fattura tali spese al committente e non dovrà più dedurre l'ammontare.

Per quel che riguarda i rimborsi Iva sono stati azzerati gli adempimenti per le somme fino a 15mila euro (ora la soglia è di 5mila euro) e non vengono fissati limiti all'ammontare dei rimborsi in favore dei contribuenti «non a rischio», per i quali non è più necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. Inoltre vengono semplificate le dichiarazioni di società o enti che non hanno la sede legale o amministrativa in Italia, non richiedendo loro dati già in possesso dell'amministrazione finanziaria. Sale anche a 10mila euro il limite per comunicare, solo annualmente, le operazioni con i Paesi in black list.
Per quel che riguarda le spese pubblicitarie e promozionali è prevista una detrazione forfetaria del 50% sia per la pubblicità sia per le sponsorizzazionI per associazioni senza scopo di lucro, sportive-dilettantistiche e le pro-loco. Infine, le spese di rappresentanza: si potrà detrarre l'Iva sulle spese di rappresentanza sostenute per l'acquisto di beni che hanno un costo unitario fino a 50 euro (ora era fino a 25,82 euro), uniformando la norma a quella delle imposte sui redditi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi