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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2010 alle ore 12:34.
Giorgio S. Frankel
Quando si parla di "intelligence economica", molti pensano ad agenti segreti e a chissà quali intrighi. Ci sono anche questi, ma la letteratura in materia dice che l'Intelligence economica (Ie) riguarda soprattutto le informazioni di "fonte aperta", cioè non segrete. Molti autori, ma non tutti, escludono che l'Ie comprenda anche lo spionaggio economico da parte delle imprese o dei "servizi". In realtà, i confini non sempre sono netti e non lo sono mai stati.
L'Ie (vedi scheda di definizione a lato) comprende la raccolta ed elaborazione d'informazioni utili per l'attività economica, la loro distribuzione agli attori interessati e la protezione dei propri dati. Così intesa, l'Ie è antica quanto gli scambi economici. In epoche lontane essa era in gran parte connessa ai lunghi viaggi dei missionari, degli esploratori e dei mercanti. I bachi da seta, in Europa, li portarono dei missionari nel cavo dei loro bastoni da pellegrini. Nel 1776 le ex-colonie britanniche, appena indipendenti, spedirono in Europa un loro "agente segreto", William Carmichael, per acquisire informazioni economiche e soprattutto per valutare se il tabacco ucraino fosse una minaccia commerciale per quello americano. Carmichael non ebbe dubbi: «Il loro tabacco migliore vale meno di quello delle nostre qualità peggiori». Nel 1810 Francis Cabot Lowell, rampollo dell'aristocrazia bostoniana (pare che i Cabot discendessero dal navigatore Giovanni Caboto), andò in Scozia fingendosi un malato in fase di cura e, senza destare sospetti, visitò alcune industrie tessili, vedendo in funzione macchine allora assolutamente segrete. Tornato a Boston, seppe riprodurle e, insieme ad altri, realizzò una fabbrica che avviò l'industrializzazione statunitense.
L'Ie contemporanea è iniziata dopo la II Guerra mondiale. Oggi gli occidentali accusano la Cina di copiare le loro tecnologie. Un tempo si diceva lo stesso del Giappone. Negli anni 50 e 60, Tokio sviluppò tecniche rimaste leggendarie per la raccolta sistematica, dettagliata e il più estesa possibile d'informazioni economiche nei paesi industrializzati: tutto era utile, dai dépliant delle fiere industriali alle relazioni recuperate ai convegni e alle conoscenze acquisite da studenti e ricercatori nei loro stages presso imprese occidentali. Il modello giapponese di Ie si basa sulla sinergia tra la sfera economica pubblica e quella privata, tra la sfera politica e quella delle istituzioni statali e riguarda tutte le funzioni vitali dell'economia.