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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2010 alle ore 18:42.
L'ultima modifica è del 12 maggio 2010 alle ore 16:54.
La responsabilità dell'esplosione della piattaforma nel golfo del Messico, che ha riversato tonnellate e tonnellate di greggio nell'oceano atlantico è della Transocean, la società che per conto di Bp gestiva l'impianto. È questa la strategia difensiva che il presidente della società britannicaLamar McKay intende adottare al Congresso di Washington, dove è chiamato a spiegare i rischi e le conseguenze dell'esplosione del 20 aprile scorso, che ha fatto 11 morti. Un disastro ecologico ancora in atto, che potrebbe diventare il più grave di sempre per l'America.
Mckay ha detto che la società sta investigando su quanto accaduto, anche se è ancora troppo presto per diffonderne i dettagli. Il numero uno della Bp ha comunque fatto sapere che, nei giorni precedenti all'esplosione, si era registrata «una pressione anomala» nelle tubature. «Transocean era responsabile della sicurezza dell'impianto» ha detto ventilando un prevedibile «scaricabarile» che potrebbe riguardare anche la Halliburton, che ha costruito l'impianto. Solo sette delle 126 persone che erano al lavoro sulla piattaforma al momento dell'esplosione erano dipendenti di Bp.