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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2010 alle ore 11:30.
Lina Palmerini
Due passi avanti per Walter Veltroni dopo quelli indietro fatti dal giorno delle sue dimissioni da leader del Pd. Sabato scorso a Cortona dove ha segnato il suo ritorno sulla scena politica e ieri a Roma alla Camera dove ha presentato la sua fondazione «Democratica». Un rientro che molti nel partito leggono come una sua possibile e futura candidatura alla premiership di centro-sinistra che dunque scavalca il recinto del Pd e ancora di più quello di una corrente interna. Del resto è stato proprio lui, l'ex segretario, a dire che le correnti e che il suo progetto va oltre il campo del Pd e punta a coinvolgere tutte le forze di centro-sinistra. E le ha elencate una per una dicendo di voler «aprire» la sua «Democratica» all'Udc, l'Italia dei valori, all'Api di Rutelli e a Sinistra e libertà. La fondazione sarà una scuola di politica che si rivolgerà «al campo di centro-sinistra, non solo al partito» perché l'aspirazione è quella di «incrociare idee, esperienze», di «contaminarsi» per affrontare le sfide inedite di questo tempo che richiedono un pensiero «meticciato».
È finita l'epoca delle ortodossie a sinistra come a destra, è finita l'epoca «degli automatismi dei nostri paradigmi politici», dice Veltroni a una sala gremita di senatori e deputati Pd con qualche incursione dell'Idv (Leoluca Orlando), dell'Api di Rutelli con Massimo Calearo, di Sinistra e libertà con Gennaro Migliore. Ma è tra i parlamentari Pd che è partito l'appello dei presenti e assenti, di chi c'era e chi mancava. E chi si aspettava solo parlamentari della minoranza di Area democratica si è dovuto ricredere. Perché oltre a Ignazio Marino c'erano anche molti bersaniani doc come Michele Ventura, Gianni Cuperlo, Andrea Orlando. L'osservazione maliziosa è di un senatore che si rifugia nell'anonimato ma queste erano le voci che si incrociavano mentre i parlamentari lasciavano la sala del Mappamondo.
Insomma, quel respiro che Veltroni vuole dare alla sua fondazione – e cioè dare un luogo, un indirizzo ai giovani che per farli «appassionare» alla politica – incrocia la prospettiva del nuovo assetto del centro-sinistra e del suo prossimo leader. Gli appuntamenti di Democratica sono già scritti in agenda e uno più di tutti salta alle orecchie di tutti: un seminario in Calabria con la fondazione di Gianfranco Fini, Farefuturo, sul tema della legalità.