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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2010 alle ore 08:15.
Gianni Rusconi
Domani si spegne parzialmente il segnale della televisione analogica in tutte le province della Lombardia, (esclusa Mantova, che passerà direttamente al digitale in autunno a braccetto con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia). Identica svolta per Piemonte orientale (escluse le province di Torino e Cuneo, già interessate dallo switch off negli scorsi mesi) e le province di Parma e Piacenza. È l'antipasto della "rivoluzione" del digitale terrestre che interesserà nei prossimi cinque mesi - il passaggio definitivo è programmato dal 15 settembre al 20 ottobre prossimi - 19 province, poco meno di 2mila comuni (di cui 1.191 lombardi) e circa 12 milioni di persone.
L'oscuramento che prenderà corpo da domani riguarderà solo RaiDue e Rete 4, i due canali soggetti a switch over: d'ora in poi saranno visibili solo tramite apposito decoder da collegare al vecchio televisore oppure con un nuovo apparecchio con ricevitore integrato. Niente più Santoro (Anno Zero) ed Emilio Fede (Tg4) in analogico dunque, ma in compenso c'è la possibilità – passando da subito al digitale terrestre e mettendo in conto qualche limitato problema di ricezione per alcuni canali dovuti alla convivenza delle due tecnologie – di fare zapping su una quarantina di canali senza sborsare un euro (a parte il canone Rai).
Sul tetto
Aggiungere al televisore lo scatolotto digitale – di tipo "zapper" per i soli canali in chiaro gratuiti o Mhp per i servizi interattivi, piuttosto che predisposto per la tv in alta definizione o per la pay-tv – o ricorrere a un nuovo apparecchio televisivo con decoder incorporato non è però sinonimo di ricezione automatica del segnale. E, di conseguenza, garanzia di visione dei canali trasmessi in tecnologia digitale terrestre. I problemi possono essere diversi: assenza del segnale, errata configurazione del decoder e relativa non appropriata sintonizzazione dei canali, limiti tecnici o anche solo difetti di posizionamento dell'apparato di ricezione (la classica antenna) posto sui balconi o sui tetti di singole abitazioni, condomini ed edifici pubblici. Nel caso vi sia la necessità di orientare diversamente le antenne per captare perfettamente il segnale vale la pena di affidarsi a un tecnico specializzato: gli interventi di assistenza variano da un minimo di 35 euro per un operatore convenzionato agli oltre 60 in caso contrario.