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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2010 alle ore 20:24.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2010 alle ore 15:09.
ATENE - Situazione tesissima in Grecia alla vigilia dello quarto sciopero generale previsto giovedì contro la riforma delle pensioni e il piano di austerità da 30miliardi di euro. Il portavoce del governo greco George Petalotis ha dovuto smentire le voci di mercato che parlano dell'uscita della Grecia dall'Unione europea e successivamente dall'euro mentre dieci parlamentari greci appartenenti al partito socialista al governo hanno accusato il governatore della Banca centrale ellenica di aver facilitato le vendite allo scoperto di bond governativi quando a ottobre avrebbe esteso da tre a dieci giorni il limite in cui si poteva fare la compensazione. La prima notizia aveva fatto risalire l'euro che dopo la smentita greca è tornato a perdere quota rispetto al dollaro mentre la seconda ha infuocato le scena politica locale. Pronta la reazione dell'Istituto centrale ch eha negato di aver esteso il periodo per compensare i contratti di vendite allo scoperto afermando invece di aver «introdotto regole comuni ad altri mercati».
La polemica con la banca centrale greca dei dieci deputati socialisti si inserisce nello scontro in atto in Europa tra i sostenitori della linea tedesca che ha vietato per un anno le vendite all scoperto di naked bond governativi e altri paesi come la Francia che invece si oppongono alla decisione.
Intanto martedì la Grecia ha incassato 14,5 miliardi di prestiti dagli altri partner dell'Eurozona, e mercoledì ne ha usati 8,4 per rimborsare i titoli di Stato in scadenza. Con il prestito pluriennale da 110 miliardi di euro da Eurozona e Fmi, Atene non ha più bisogno di emettere nuovi titoli pubblici fino al 2012, in quanto ha un fabbisogno finanziario annuo di 60 miliardi di euro, tra interessi da pagare, rinnovi di titoli in scadenza e deficit da finanziare. Il debito pubblico greco ha superato i 310 miliardi di euro: lo ha annunciato la Ragioneria generale dello stato. Il debito al 31 marzo 2010 ha toccato i 310.384 milioni di euro contro i 298.524 milioni di fine 2009. Una notizia che non ha stupito gli analisti che sanno che la crescita in calo (-2,5% quest'anno) farà salire il valore del debito a causa del contestuale calo delle entrate fiscali.
Infine va segnalato che Giorgio Nikitiadis è il nuovo sottosegretario al ministero della cultura incaricato del turismo. Sostituisce l'ex attrice Angela Gerekou dimessasi a causa dei debiti per 5.5 milioni di euro col fisco di suo marito. Lo ha reso noto il portavoce del governo Giorgio Petalotis. Nikitiadis, deputato del Pasok, è stato in passato segretario generale al ministero dell'interno. I giornali greci però hanno fatto trapelare che c'è un altro ministro del governo Papandreou che vacilla, senza però fare nomi. Si fa sempre più verosimile un rimpasto di governo della maggioranza socialista del Pasok che ha vinto le elezioni lo scorso ottobre.