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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2010 alle ore 12:57.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2010 alle ore 23:42.
Scherza coi fanti ma lascia stare i santi, dice un vecchio proverbio popolare. Se pregare per una partita di calcio può risultare blasfemo e addirittura offensivo di fronte alle brutture del mondo, il calcio, nella sua accezione di sana passione che unisce e crea momenti di condivisione, fa capolino anche dal pulpito. Sono molti i sacerdoti milanesi che sfoggiano con orgoglio la propria fede calcistica (pardon… sarebbe più opportuno scegliere un sostantivo differente) . Ok… che sfoggiano con orgoglio la propria passione calcistica.
C'è chi, pur avendola dichiarata apertamente a più riprese, preferisce defilarsi e non intervenire nel dibattito pre finale, come Mons. Gianni Zappa – Moderatore Curiale o come Mons. Luigi Mistò – Incaricato promozione sostegno economico della chiesa, e chi sarà rintracciabile solo lunedì, come Don Roberto Davanzo – Direttore della Caritas Ambrosiana o Don Stefano Nespoli – Pastorale Migranti (che siano volati a Madrid?).
Qualcuno invece ha voglia di condividere il momento di gioia, l'attesa per il grande evento, approfittando di un rito collettivo per riunire davanti alla tv decine di persone che per diversi motivi hanno poche occasioni per socializzare e per divertirsi, incontrarsi e confrontarsi e magari per scambiarsi un abbraccio uniti dalla stessa travolgente passione. Don Virginio Rigoldi – Cappellano del Centro di giustizia minorile Beccaria – sta organizzando una grande festa per i suoi ragazzi. Nerazzurro da sempre, ammette di averne‘plagiato calcisticamente' almeno una quindicina. Ragazzi che arrivano dalla strada o dal carcere, che fino a qualche anno non si erano mai interessati al gioco del calcio. Oltre al sostegno spirituale e alle mille attività che organizza per intrattenerli, educarli, ha trasmesso loro la passione per i colori nerazzurri. ‘E guai a loro se tifano Milan' racconta divetito. ‘Sono tifoso convinto, molto amico della famiglia Moratti, e proprio nei giorni scorsi ho parlato con la signora Milly, una donna di grande umanità che tra il serio e il faceto mi ha chiesto di intercedere con le mie alte parentele.' Già, l'intervento divino, un occhio di riguardo. Qualche tifoso ci pensa davvero a una preghierina particolare, senza mai voler mancare di rispetto a chi di preghiere ha davvero bisogno. ‘No, non si prega certo per un risultato sportivo – conclude sorridendo don Rigoldi – ma Gesù faceva anche miracoli conviviali. Se ci pensiamo bene il Vangelo di Giovanni racconta il primo miracolo, il prototipo dei miracoli, un miracolo che servì per togliere dall'imbarazzo due giovani sposi che nel giorno delle nozze si trovarono a poter disporre di 600 litri di buon vino. Quindi un pensierino possiamo anche dedicarlo all'Inter che con tanto lavoro è arrivata ad un passo dal traguardo. Per noi sarà un'occasione per stare insieme, sarà comunque una festa, vigilerò sui miei ragazzi perché si divertano tutti insieme, cercando di regalare loro un momento di gioia ma tenendone a bada gli entusiasmi'. Sulla stessa lunghezza d'onda è Don Virginio Colmegna – ex direttore della Caritas ambrosiana e oggi Responsabile della Casa della Carità Angelo Abriani .'Il tema dello sport racchiude in sé un discorso di ospitalità e integrazione. In occasione di Inter-Barcellona ho dato la possibilità, grazie all'Inter, a tanti bambini Rom, e non solo, di accompagnare in campo i calciatori. E stasera quegli stessi bambini saranno riuniti ancora una volta insieme a tifare per la squadra.' Don Colmegna ha organizzato addirittura tre diversi punti di ritrovo in cui saranno allestite le attrezzature per seguire la finalissima. La Casa della carità, il Centro ambrosiano della solidarietà Parco Lambro e Cascina Baraggia a Sesto San Giovanni. Una grande festa all'insegna dello slogan ‘Non violenti per passione'. E poi ci sarà buon vino per tutti, un vino prodotto da persone in recupero in una tenuta toscana. La famiglia Moratti ne ha acquistato una buona quantità e ci sarà una bottiglia per ogni Inter Club. Nella speranza di poter alzare i calici per brindare a una vittoria. Anche a Don Colmegna rivolgiamo la stessa domanda. E' lecito pregare per una partita di calcio? ‘Più che altro – risponde – pregheremo perché sia un momento sereno per tutti e a me stanno molto a cuore la famiglia Moratti e molti giocatori dell'Inter. Ragazzi sempre disponibili e impegnati nel sociale come Zanetti, Chivu e Cordoba che fanno davvero tanto ed hanno un grande senso della solidarietà. Pregherò per loro perché stanno vivendo un momento straordinario e meritano tutto. E guarda caso l'orario della partita coinciderà con l'orario di veglia della Pentecoste'. Insomma, i casi della vita. L'intercessione divina, dunque, invocata non certo per il semplice risultato sportivo, ma per trovare sempre la forze e il coraggio di perseguire i propri obiettivi. Se poi coincidono, tanto meglio!