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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2010 alle ore 08:02.
ROMA - Consulenze, viaggi, convegni, auto blu e formazione. Sono alcune delle voci di spesa che i ministeri italiani dovranno ridurre nel prossimo biennio in una percentuale che oscilla, a seconda dei casi, dal 50 all'80 per cento. Per raggiungere l'obiettivo imposto a tutti i dicasteri dalla manovra correttiva: tagliare del 10% il budget a disposizione per il triennio 2011-2013.
Stando a una delle ultime bozze di decreto legge che sarà oggi pomeriggio sul tavolo di Palazzo Chigi ogni ministero dovrà diminuire del 10% le «dotazioni finanziarie iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili». E, grazie all'adozione del principio della massima flessibilità di bilancio, toccherà ai singoli ministri decidere dove e quanto economizzare. Fermo restando che alcuni settori sono esentati dallo stesso provvedimento. Cioè il fondo di finanziamento ordinario per le università e le risorse per informatica, ricerca e 5 per mille. A cui bisogna aggiungere le missioni internazionali di pace per finanziare le quali è prevista la possibilità di utilizzare le risorse per i rimborsi all'Onu.
A questa riduzione si arriverà innanzitutto attraverso le sfoltite che il dl impone alle amministrazioni pubbliche. A cominciare dal divieto di sponsorizzazioni e dalla riduzione dell'80% della «spesa annua per studi ed incarichi di consulenza», inclusi quelli conferiti a dipendenti interni rispetto all'esborso sostenuto nel 2009, e di quella per «relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza». Fatta eccezione per i convegni organizzati dagli atenei e dagli enti di ricerca oppure le mostre gestite dagli organismi vigilati dai Beni culturali. Un risparmio analogo andrà realizzato nelle spese per le cosiddette auto blu. Visto che, alla «limitazione delle autovetture di servizio, con esclusione dei Vigili del fuoco e del comparto sicurezza», si aggiungerà un taglio dell'80% «per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi». Laddove sarà del 50% la sforbiciata sulle uscite per «missioni», sia in Italia che all'estero, e quelle per le attività formative. Tutte disposizioni che varranno anche per le società inserite nel conto economico consolidato della Pa in base all'individuazione fatta ogni anno dall'Istat.