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Conto da oltre 10 miliardi per regioni ed enti locali

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2010 alle ore 08:02.

ROMA - Supersanzioni per gli amministratori che rispettano i vincoli del patto di stabilità, che si vedranno tagliare i trasferimenti per una somma pari allo sforamento e potranno addirittura essere bollati con l'ineleggibilità; stretta sulle società partecipate, con un taglio del 10% ai compensi degli amministratori, lo stop alle ricapitalizzazioni e alle garanzie per le aziende in perdita da tre anni e l'addio alle partecipazioni negli enti sotto i 5mila abitanti.

Nelle ultime bozze della manovra spuntano altri dettagli della cura riservata a enti locali e regioni, con un occhio di riguardo sulla Campania per cui è previsto l'annullamento delle delibere con cui la giunta Bassolino aveva deciso di sforare il patto, la revoca degli incarichi ai dirigenti coinvolti e il commissariamento per il rientro. Tra le buone notizie per i sindaci c'è invece lo sblocco dei residui in conto capitale a fine 2008, per far ripartire i pagamenti alle imprese, e un fondo da 200 milioni per coprire una parte delle mancate compensazioni al mancato gettito Ici (altri 200 milioni sono destinati a Roma Capitale, che per trovare l'equilibrio corrente potrà anche rimettere mano alle imposte locali). Nel cantiere della manovra si riaffaccia poi la norma interpretativa per riportare la tariffa d'igiene ambientale in ambito tariffario ed evitare i rimborsi dell'Iva pagata dagli utenti.

Le cifre del contributo alla manovra da parte degli enti territoriali sono in via di definizione, in una girandola d'incontri che si dovrebbe concludere questa mattina a Palazzo Chigi. Le ipotesi circolate ieri parlavano di circa 10 miliardi in tre anni, ma il conto finale potrebbe essere decisamente più pesante. Soprattutto dalle parti delle regioni (comprese quelle a statuto speciale), mentre i numeri dedicati a sindaci e presidenti di provincia sembrano più stabili intorno a 1,1 miliardi per il 2011 (800 per i comuni e 300 per le province) e di 2,2 per 2012 e 2013. Un primo incontro, riservato, tra i governatori e l'esecutivo (presenti Giulio Tremonti e Raffaele Fitto) si è tenuto ieri sera al ministero per i Rapporti con le regioni, mentre questa mattina tutto il governo locale è convocato a Palazzo Chigi.

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Tags Correlati: Bassolino | Giulio Tremonti | Raffaele Fitto | Rimborsi fiscali

 

Il ministero dell'Economia è al lavoro anche su un nuovo sistema di sanzioni, che nasce dall'esigenza di blindare in anticipo i risparmi imposti alle amministrazioni. Nel caso dei governatori il patto agisce solo sul versante della spesa e potrebbe accompagnarsi a un taglio preventivo dei trasferimenti, per un importo pari alle riduzioni imposte dalla manovra: ad esempio se a una regione il patto nel 2011 chiede 200 milioni, la somma verrebbe decurtata all'inizio dall'assegno statale, e sarebbe poi compito dell'amministrazione trovare il modo di far quadrare i conti.

A comuni e province la disciplina offre invece più leve, chiedendo loro un saldo obiettivo che può essere raggiunto agendo sia sulle entrate (non le tributarie, bloccate dal 2008) sia sulle spese. Anche per loro le sanzioni si trasformano in un'assicurazione per il bilancio pubblico: chi non riesce a centrare gli obiettivi del patto, secondo le ipotesi in gioco, si vedrà tagliare i trasferimenti di una somma pari allo sforamento, mentre chi non trasmette le certificazioni al ministero dell'Economia se li potrebbe vedere azzerati del tutto. La «super-sanzione» sostituirebbe il taglio del 5% delle assegnazioni statali previsto dalle regole attuali, ma non cancellerebbe le altre penalità, dal blocco delle assunzioni alla riduzione del 30% per indennità e gettoni.

gianni.trovati@ilsole24ore.com

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