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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 16:56.
La Corte di Appello di Milano ha confermato la pena di dieci anni di reclusione inflitta in primo grado a Calisto Tanzi per il crack Parmalat. Oltre a Tanzi, ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione Giovanni Bonici e a tre anni di reclusione Luciano Silingardi rispettivamente ex presidente di Parmalat Venezuela e consigliere indipendente del gruppo, imputati a Milano per la vicenda del crac dell'azienda. Silingardi e Bonici erano stati assolti in primo grado. I giudici hanno inoltre confermato la sentenza di assoluzione per i tre funzionari di Bank Of America decisa dal tribunale nel dicembre 2008 e dei consiglieri Enrico Barachini e Paolo Sciumè.
Risarcimento di 105 milioni. Le parti civili costituite nel processo al tribunale di Milano per aggiotaggio su titoli Parmalat riceveranno un risarcimento complessivo di circa 105 milioni di euro. È questa una delle conseguenze della conferma della condanna a 10 anni di carcere per Calisto Tanzi, ex patron di Parmalat, da parte della Corte d'appello di Milano. Tanzi é stato condannato al pagamento del risarcimento in solido con Giovanni Bonici, ex numero uno di Parmalat Venezuela, e all'ex consigliere del gruppo agroalimentare Luciano Silingardi.
Sconcerto e ricorso in Cassazione. Tanzi «è rimasto sconcertato come noi difensori per la pena inflitta che in confronto al reato appare stellare», ha riferito l'avvocato Giampiero Biancolella. «Lo sconcerto nasce dal fatto che da un lato Tanzi ha contribuito alla ricostruzione dei fatti e dall'altro ha messo a disposizione tutti i propri beni», ha aggiunto il legale, sottolineando che «ci aspettavamo una riduzione della pena».
«Ovviamente ricorreremo in Cassazione», ha poi affermato Biancolella. «Prendiamo atto della conferma della condanna - ha spiegato il legale - certamente il frazionamento dei processi (tra Milano e Parma, ndr) ha creato difficoltà nel ricostruire la vicenda». Sul fatto che Tanzi sia stato condannato anche a risarcire a titolo di provvisionale i risparmiatori, per oltre cento milioni di euro, l'avvocato ha detto: «Ciò si inserisce nel filone dei sequestri di beni che Tanzi ha già subito ed è certamente un aspetto censurabile della sentenza».