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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:04.
Calendario serrato per l'attuazione delle misure previste dalla manovra da 24,9 miliardi, approvata martedì dal Consiglio dei ministri. Infatti, la maggior parte delle disposizioni contenute nel decreto legge licenziato dal governo verrà applicata da subito: si pensi al blocco delle procedure contrattuali per i pubblici dipendenti per il triennio 2010-2012. Tuttavia, in alcuni casi, le disposizioni attendono, per entrare a regime, l'emanazione di decreti ministeriali ad hoc. Il caso più rilevante è, da questo punto di vista, quello dell'aggiornamento dell'accertamento sintetico. Il restyling del redditometro, infatti, dovrà attendere un decreto del ministero dell'Economia.
Questo provvedimento, da pubblicare sulla «Gazzetta Ufficiale», dovrà individuare i campioni significativi di contribuenti, che saranno differenziati anche in funzione dei componenti del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza. Il decreto servirà anche per individuare i coefficienti per pesare le varie voci di spesa.
Ancora: i trasferimenti statali che a qualunque titolo spettano alle regioni a statuto ordinario sono ridotti di 4mila milioni per il 2011 e 4.500 milioni di euro annui a decorrere dal 2012, da ripartire proporzionalmente secondo criteri e modalità stabiliti con decreto del ministero dell'Economia, sentita la conferenza Stato-Regioni.
Ci sono poi misure che saranno applicate dal 2011. Si pensi alla dieta sulle consulenze per tutte le amministrazioni, con l'esclusione di università ed enti di ricerca. Sempre con questa tempistica verrà istituito nel bilancio dello Stato un fondo per finanziare gli ammortizzatori in deroga, alimentato con i risparmi ottenuti da presidenza della Repubblica, Camera e Senato, Corte costituzionale e Regioni. Sempre dal prossimo anno il trattamento economico dei ministri e dei sottosegretari di Stato che non siano membri del Parlamento è ridotto del 10 per cento. Allo stesso modo, dal 1° gennaio scatterà una riduzione della stessa misura per indennità, compensi e gettoni corrisposti dalle pubbliche amministrazioni ai componenti di organi di indirizzo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati. Ancora: dal 2011 le amministrazioni pubbliche non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni e mostre per un ammontare superiore al 20% della spesa sostenuta nel 2009.