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I mercati credono ai tagli così Roma batte Madrid

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2010 alle ore 08:02.

ROMA - Già da settimane, i titoli di stato spagnoli pagano regolarmente un premio rispetto al rendimento dei titoli di stato italiani. Il famoso spread questa volta va a favore dell'Italia: è la Spagna a dover pagare di più per rifinanziare il debito in scadenza e il deficit. Per il mercato, la "AAA" spagnola di Fitch e Moody da tempo valeva meno della "A+" italiana di S&P's: anche se Madrid ha un rapporto debito/Pil nettamente inferiore rispetto a quello italiano (quasi la metà), il suo tasso di crescita è stato estremamente più alto nel corso dell'intera crisi perchè il deficit/Pil è schizzato all'insù, diversamente da quello italiano. E sono queste tendenze che contano quando un investitore è chiamato a scegliere tra un Bono e un BTp. Il Pil spagnolo pre-crisi correva ma era drogato dalla bolla immobiliare: quello italiano no. Il debito privato degli spagnoli è elevato, a differenza di quello italiano. Il sistema bancario spagnolo presenta punti di debolezza che le banche italiane non hanno o hanno in forma molto minore.

Il declassamento che ieri si è abbattuto sulla "AAA" di Fitch per la Spagna è ancor più significativo vis-à-vis l'Italia perchè è giunto all'indomani di una manovra "lacrime e sangue", e questo la dice lunga sulla percezione angosciata del mercato rispetto alla vulnerabilità o scarsa sostenibilità dei conti pubblici nell'eurozona. La manovra da 24,9 miliardi varata dal governo italiano per contro sta ottenendo il consenso del mercato perchè ha contribuito a rafforzare la valutazione di un rischio-Italia già ritenuto più affidabile di altri. L'Italia, con il debito/Pil proiettato verso il 118%, resta però il primo sorvegliato speciale in Eurolandia.
Nell'era glaciale che ha attanagliato il mercato, una manovra di certo non fa primavera. Il piano di austerity dell'Italia ha convinto i più, semprechè sia il primo di una serie di passi nella giusta direzione: il prossimo provvedimento dovrà contenere le riforme strutturali. «Il governo italiano ha fatto bene a non fare deteriorare il debito/Pil negli ultimi due anni - ha commentato Laurent Bilke, senior economist di Nomura -. L'Italia ha due problemi: il risanamento dei conti pubblici e la crescita e di questi il più urgente è la correzione della finanza pubblica per dare al mercato un segnale chiaro che l'Italia si trova sul cammino credibile del consolidamento fiscale». Secondo Bilke, la priorità è tenere i conti pubblici sotto controllo. «Non si può fare tutto in una volta - sostiene -. Le riforme strutturali danno benefici di lungo periodo ma nel breve termine possono essere dolorose e questo consente di poter posticipare le riforme di qualche mese. Ma ora l'Italia è a metà del guado e deve andare avanti con le riforme strutturali».

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Tags Correlati: AAA | Francesco Garzarelli | Goldman Sachs International | Italia | Laurent Bilke | Madrid | Standard and Poor's | Unione Europea

 

Il rischio di una crescita inferiore alle attese esiste e questo può comportare la necessità di una manovra aggiuntiva entro fine anno. A mettere l'Italia in guardia è Francesco Garzarelli, managing director, macro & markets research di Goldman Sachs International. «La manovra da 24,9 miliardi coglie nel segno, è una manovra seria, prudenziale perchè potrebbe generare più gettito di quello contabilizzato. Il fatto che sia concentrata sui tagli per sciogliere i nodi della spesa strutturale, senza aumentare le tasse, va bene perchè in questa fase congiunturale va evitata la stretta sui redditi», ha detto, sottolineando una valutazione «molto positiva dello slittamento dell'età pensionabile di un anno, abbinata all'indicizzazione dell'età pensionabile all'aspettativa di vita». Secondo Garzarelli, «il governo doveva intervenire prontamente con una manovra di correzione dei conti pubblici, per rispondere al malessere dei mercati che in questo momento discriminano molto poco tra i rischi dell'eurozona e stanno riducendo i rischi di maniera grossolana». Ma non basta. «Auspichiamo che a questa manovra seguiranno le riforme strutturali, la riforma del lavoro e il federalismo fiscale: il governo ora deve focalizzare la sua attenzione sulla crescita potenziale perchè se la ripresa dovesse essere più debole del previsto saranno necessarie manovre correttive aggiuntive in autunno, non solo in Italia ma anche in Grecia, Spagna...».

isabella.bufacchi@ilsole24ore.com

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