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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2010 alle ore 08:01.
Paola Guidi
MILANO
Da Milano a Roma, da Londra a Parigi, da Tokyo all'Australia. Il successo dell'iPad si estende fuori dagli Stati Uniti, dove a due mesi dallo sbarco ha totalizzato già circa 2 milioni di pezzi venduti (200mila le applicazioni), e si misura nelle code di ore davanti e dentro i negozi. In Giappone la mania si è materializzata con copricapi a forma di tablet, a Londra la tavoletta è diventata addirittura ambito regalo di nozze.
A Milano in mezza giornata ne sono stati bruciati migliaia nei circuiti esterni a Apple, anche se è difficile ottenere cifre ufficiali. Con le 125mila prenotazioni online italiane ricevute dalla società di Cupertino si arriverà in pochi giorni a 150mila tavolette vendute, anche se le consegne si svolgono in tranche mai troppo generose. Per questo si prevede che oggi le code si ripetano. Ieri, i più fortunati sono quanti hanno deciso di fare un salto nel pomeriggio, riuscendo a ottenere la tavoletta senza fare coda, grazie anche a commercianti amici: «Mi sono presentato in negozio verso le 17 – dice un fan di Apple – e me l'hanno dato senza problemi».
Già da oggi, in ogni caso, gli arrivi proseguiranno con regolarità, anche se per smaltire le richieste si annunciano tempi lunghi. «Tutto per creare l'attesa – osserva Thierry Oger, direttore commerciale di Fnac Italia –, per far decollare l'ennesima brillante operazione di marketing di Apple. I prodotti sono eccellenti, e potremmo venderne molti di più». Le prime statistiche dicono che in Italia i modelli più venduti ieri erano i più accessoriati e cari: per circa il 50% il pubblico ha premiato gli iPad da 799 euro.
Mediamarket, con oltre cento punti vendita è tra le catene europee con rapporto privilegiato con Apple. «Il nostro gruppo ha un mercato di alcune migliaia di prodotti Apple al mese – dice l'ad di Mediamarket Pierluigi Bernasconi – e prevediamo che l'iPad sarà il fenomeno commerciale di tutto il 2010. E destinato senzaltro a un pubblico trasversale». A conferma c'è la scena ripetitiva di ieri nei vari punti vendita: file ordinate di dall'alba di giovani professionisti, ragazzi, qualche donna. Una casalinga, Annamaria Lanticina: «Con lo schermo coì grande posso guardare email e navigare senza occhiali». Davanti a Mondadori Informatica il primo ad arrivare alle 6,30 è stato un giovane in tenuta sportiva. Nel centro commerciale di Carugate, vicino a Milano, e al Mediaworld di Roma il personale distribuiva brioche e caffè.