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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2010 alle ore 16:22.
È stato il protagonista di tutta l'era play-off. E da protagonista se ne va. Il Benetton Treviso vince anche lo scudetto 2010 e ora volge lo sguardo Oltremanica. Così come il Montepaschi Viadana (sconfitto 16-12 nella finale di ieri a Padova e pronto a dare vita alla franchigia lombardo-emiliana degli Aironi), dall'anno prossimo il club biancoverde non sarà impegnato nel campionato italiano, ma nella Celtic League, dove se la vedrà con le eccellenze gallesi, irlandesi e scozzesi.
C'è un po' di malinconia nell'affrontare l'idea di un campionato - con una storia gloriosa e 80 edizioni alle spalle - che sarà praticamente privo di tutti i giocatori del giro azzurro. Comunque, la scommessa è stata lanciata e a questo punto bisogna che tutto il movimento venga coinvolto. Il dibattito andrà avanti nei prossimi mesi. Intanto ieri, dal consiglio federale, è arrivata una serie di novità: Craig Green nuovo responsabile delle Accademie federali, Luigi Troiani nuovo manager della Nazionale maggiore al posto di Carlo Checchinato (che in precedenza era stato nominato responsabile dell'area tecnica per l'"alto livello"), una sanatoria parziale riservata ai giocatori oriundi che hanno giocato nelle Nazionali "A" o Seven, che saranno equiparati a quelli di formazione italiana e non rientreranno in quota-stranieri dalla prossima stagione.
Quanto alla finale, non è stata bella né seguita da un grande pubblico (circa 4mila persone). Il Benetton ha dimostrato una netta supremazia nelle fasi statiche - rimessa laterale e, soprattutto, mischia chiusa - ma non l'ha mai concretizzata in un netto vantaggio. Il Montepaschi, penalizzato da assenze a vario titolo (compresa la positività di Cox all'antidoping) è rimasto in partita mostrando lo spirito giusto. I mantovani si sono ripresi dopo la meta di Vilk alla mezz'ora, dovuta a una bella iniziativa dell'ala biancoverde ma anche a una difesa per una volta poco attenta, e dopo 10 minuti di inferiorità numerica per l'espulsione temporanea di Woodrow. Dal parziale di 13-6 del primo tempo si è arrivati al 13-12 con l'inerzia del match a favore dei gialloneri. Treviso, però, ha stretto i denti, ha guadagnato tre punti di capitale importanza grazie al piede di Botes, faro della squadra, e infine ha resistito negli ultimi minuti quando una scorrettezza di Enrico Pavanello l'ha costretto a giocare in 14.