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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2010 alle ore 19:28.
Sono tre i sistemi già falliti per tentare di bloccare il riversamento di greggio in mare dal pozzo petrolifero sottomarino dopo il crollo della piattaforma petrolifera "Deepwater Horizon", noleggiata dalla British Petroleum.
La cupola - Il 5 maggio, si tenta con una cupola di bloccare la fuoriuscita di petrolio. Si tratta di una struttura gigantesca ed un'operazione senza precedenti. È infatti la prima volta che una struttura del genere viene installata a 1.500 metri di profondità. Pesante 98 tonnellate, la struttura è costituita da un container rettangolare di acciaio alto più di 12 metri e sormontato da una cupola. L'azienda prevede di utilizzare tre strutture di questo tipo (quante sono le falle) per incanalare il petrolio verso la stiva di una nave e la Bp conta di catturare l'85% del petrolio che sgorga dal pozzo sottomarino. In realtà non entra mai in funzione a causa di problemi tecnici dato che si forma una crosta di ghiaccio sul tetto del dispositivo.
Il siringone - Il 15 maggio, la Bp tenta una nuova tecnica per arginare il flusso di greggio con l'inserimento di una sorta di siringa telecomandata nel braccio flessibile del pozzo per pompare in superficie il petrolio. Il cosiddetto "siringone" possiede una sorta di valvola per impedire, almeno teoricamente, che il flusso di greggio finisca in mare. Il sistema sulle prime sembra funzionare, ma si capisce che nonostante il recupero di piccole quantità di petrolio, non può essere risolutivo. Inoltre è necessaria una grande cautela per evitare che il siringone si stacchi dal tubo flessibile.
Top Kill - Il 26 maggio, si tenta con l'operazione 'Top Kill', che si svolge in due tempi e ha una durata prevista minima di una decina di ore visto che le operazioni, sorvegliate da robot, si svolgono alla profondità di 1.500 metri circa. In un primo tempo da una nave in superficie vengono immessi con fortissima pressione i cosiddetti fanghi (un mix di acqua, di materie solide e di barite, un minerale) attraverso due canali laterali (la "kill line" e la "choke line") per arginare la fuoriuscita di greggio e di gas naturale attraverso la super-valvola, il cosiddetto "Blowout Preventer" (Bop), secondo alcuni esperti difettosa fin dall'inizio. La Bp, che stimava intorno al 60-70% le possibilità di successo, si è dovuta arrendere ieri: anche il terzo sistema tentato non ha funzionato.