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Sorpresa: Renault «relocalizza» la produzione in Francia

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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2010 alle ore 16:22.

PARIGI – Lo stabilimento Renault di Sandouville, in Normandia, è salvo: almeno per il momento. La produzione del nuovo Trafic, il veicolo commerciale del marchio, prevista a partire dal 2012, verrà riportata in Francia. Si tratta dell'ultimo esempio di «relocalisation», un fenomeno di cui si parla sempre più da queste parti. Come dire: l'anti-delocalizzazione, il ritorno della fabbricazione «made in France» sul suolo patrio.

Aiuti in cambio di lavoro. In questo caso il ruolo (e la pressione) del governo sono stati fondamentali. Fra il 2008 e il 2009, in piena crisi finanziaria, Renault e Peugeot, i due big dell'auto del Paese, ricevettero ciasuno dall'esecutivo sei miliardi di euro di prestiti a tasso agevolato. Per questo, quando si cominciò a ventilare la possibilità che la nuova Clio (quarta generazione) sarebbe stata interamente prodotta in Turchia e non, almeno in parte, in Francia, scoppiarono vivaci polemiche. Il 16 gennaio scorso Carlos Ghosn, amministratore delegato di Renault (che, per di più, è controllata al 15% del capitale dallo stato), venne convocato in fretta e furia da Sarkozy. Alla fine Ghosn accetto' una condizione: fabbricare in Francia almeno le future Clio 4 destinate al mercato nazionale.

La produzione del nuovo Trafic. Altro problema: lo stabilimento di Sandouville, che mantiene 2.397 dipendenti, dopo averne persi oltre 1.300 tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Lì vengono fabbricate soprattutto Espace e Laguna, due modelli che (il secondo in particolare) non vanno per niente bene. Chiudere? Pure in questo caso, opzione ventilata. Ma Sarkozy si è opposto. E ora il suo ministro dell'Industria Christian Estrosi ha annunciato che la produzione del nuovo Trafic sarà effettuata a Sandouville, mentre il modello ora in commercio di questo veicolo commerciale era stato a suo tempo «delocalizzato»: viene effettuato nello stabilimento di Nissan (controllato al 44,3% sa Renault) a Barcellona e in un impianto di Opel nel Regno Unito. La conferma ufficiale di Renault non è ancora arrivata, ma il gruppo non ha smentito la notizia. Estrosi, fra l'altro, è andato oltre, aggiungendo che pure le nuove versioni dei veicoli commerciali di Nissan e Opel (rispettivamente Vivaro e Primastar) potrebbero essere prodotte a Sandouville, dopo che l'impianto sarà reso più moderno e produttivo. Insomma, in tutto 150mila modelli all'anno.

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Tags Correlati: Carlos Ghosn | Christian Estrosi | Francia | Geneviève Lethu | Opel | Parisot | Renault |

 

La «relocalisation» in Francia è di moda. Meccano, lo storico marchio di giochi per bambini, ha da poco riportato in Francia la produzione di elementi che da tempo fabbricava in Cina. Pure Geneviève Lethu, marchio di piatti e articoli per la decorazione, che era arrivato a produrre il 40% dei suoi oggetti nel paese asiatico, è sceso negli ultimi anni sotto il 10%, facendo rientrare le linee produttive in Francia. I piatti ordinati verdi e di una tonalità particolare arrivavano qui azzurri o gialli e in ritardo rispetto alle scadenze previste: il made in China sarà economico, ma ha i suoi inconvenienti. Parisot (mobili) ha chiuso il suo stabilimento in Romania e ne ha aperto uno nuovo in Francia. Il deprezzamento dell'euro potrebbe favorire la tendenza, che è incoraggiata dal governo. Il ministro Estrosi aveva anche promesso un premio a vantaggio delle aziende che «relocalizzano». La misura, però, che a livello internazionale potrebbe essere oggetto di critiche e tensioni, si è risolta per ora in un nulla di fatto.

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