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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 19:31.
Fabio Capello sarà ancora il tecnico della nazionale inglese fino a dopo gli Europei del 2012. Lo ha reso noto la Bbc sul proprio sito. Se confermata la notizia starebbe a significare che il tecnico friulano non sarà il successore di José Mourinho sulla panchina dell'Inter campione d'Italia e d'Europa.
L'Inghilterra di Capello perte questa sera per Johannesburg, prima tappa dell'avventura mondiale in Sudafrica. Giovedì mattina, subito dopo l'atterraggio, il trasferimento nel quartier generale di Rustenburg, presso il Royal Bafokeng Sports Campus, dove i Leoni si prepareranno per il debutto contro gli Stati Uniti il 12 maggio.
È ufficialmente cominciata, insomma, la spedizione inglese che sogna di rialzare al cielo la coppa più prestigiosa dopo un'attesa di 44 anni. Dalla rosa è stato escluso Theo Walcott, unica vera sorpresa tra le convocazioni di Capello. L'ala dell'Arsenal ha pagato sia la stagione poco brillante sia la scarsa adesione alla disciplina tattica pretesa dal ct, che gli ha preferito Shaun Wright-Phillips (Manchester City).
Nella giornata di martedì sono stati lo stesso Capello e Franco Baldini a contattare telefonicamente i sette esclusi, da Leighton Baines a Darren Bent, da Scott Parker a Tom Huddlestone fino a Adam Johnson e Michael Dawson. Scelte che non sorprendono, anzi confermano l'impostazione di Capello di puntare su giocatori di comprovata esperienza internazionale.
Secondo un calcolo del Guardian, infatti, quella che disputerà la Coppa del Mondo in Sudafrica sarà l'Inghilterra più vecchia di sempre, con una media anagrafica di 28,7 anni (superato il precedente primato di 28,4 del 1954); addirittura di tre anni e mezzo più «anziana» della comitiva selezionata da Sven Goran Eriksson per Germania 2006. Ma non solo. È anche di gran lunga quella con la maggior esperienza internazionale: 900 presenze in Nazionale complessivamente (media di 39,1 per giocatore), rispetto alle 32,2 presenze medie totalizzate dai Tre Leoni di Italia 90 allenati da Bobby Robson.
Capello, evidentemente, si è basato anche su due precedenti, non meno incoraggianti: l'Italia campione del mondo nel 2006 aveva un'età media di 29, mentre l'Inter della tripletta sale addirittura a 29,7. Così poco importa se nel 1966 Sir Alf Ramsey guidava al successo mondiale - suggellato dalla finale contro la Germania a Londra vinta per 4-2 - un'Inghilterra nettamente più giovane (26,5): era un altro calcio.