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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 08:54.
La crisi taglia un pezzetto d'erba sotto i piedi della green economy. In Italia la manovra - articolo 45 - ridimensiona i finanziamenti ai certificati verdi: scompare l'obbligo di ritiro di quelli eccedenti finora imposto al Gestore dei servizi energetici. In Spagna è il rosso delle banche a mettere a rischio gli ecoincentivi: negli anni scorsi hanno dato credito per circa 30 miliardi, ora che il boom immobiliare si è sgonfiato anche sole e vento pagano la loro tassa. In sofferenze bancarie e mancato decollo di fonti alternative. La scelta di un'economia eco-compatibile non sfugge dunque ai cicli economici.
E fin qui niente di strano. Quel che non torna è che alla mano invisibile del mercato si aggiunga a volte quella maldestra dell'uomo. Un errore normativo rende infatti inutilizzabili per le imprese gli incentivi in materia di energia idroelettrica. Una legge, scritta in modo poco chiaro, si trasforma così in ammanco per le aziende. Non cedimento strutturale ma errore umano. Perché l'ecosviluppo non si trasformi in un disastro - e la green economy non diventi red economy - non servono incidenti del genere.