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Okinawa costa l'incarico a Hatoyama

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2010 alle ore 08:03.

«Farò ciò che è meglio per il paese». Sempre più sotto pressione, tra popolarità in picchiata e richieste di dimissioni, Yukio Hatoyama si era congedato così martedì sera, al termine di una giornata passata a negoziare con i leader del partito tra l'opzione della resa e la tentazione di resistere. La notte gli ha portato consiglio e ieri, ha deciso che la cosa migliore per il Giappone è di cercarsi un altro primo ministro: dimenticate le spavalde promesse post-elettorali, con le lacrime agli occhi, Hatoyama ha annunciato le dimissioni precisando che non si ricandiderà tra quattro anni alle elezioni. Quasi un addio alla politica.

Hatoyama, 63 anni, passa così da un record all'altro. Il suo Partito democratico (Dpj) ad agosto è riuscito a strappare le redini del paese ai liberal-democratici (Ldp) dopo 50 anni di dominio quasi incontrastato. Ma lui, il protagonista dell'impresa, passa agli annali come il premier ad aver resistito di meno dal 1994: neanche nove mesi. Non che a Tokyo i governi brillino per longevità. Hatoyama in fondo è il quarto premier consecutivo a non girare la boa dei 12 mesi e il suo successore sarà il quinto capo di governo in quattro anni.
Il colpo fatale è stato il fallimento su Okinawa. In campagna elettorale Hatoyama si era impegnato a sfrattare la base americana di stanza sull'isola dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ma poi ha dovuto fare marcia indietro e la scorsa settimana ha avallato un vecchio accordo stretto tra l'Lpd e Washington che lascia la base sull'isola. La decisione ha fatto infuriare gli alleati del Partito socialdemocratico, che domenica ha abbandonato la coalizione di governo. E la popolarità di Hatoyama è sprofondata sotto il 20 per cento. Era al 70% a settembre.

Nella breve esperienza al governo di Hatoyama e del Dpj ci sono altre macchie. Come lo scandalo che coinvolge Ichiro Ozawa (68 anni), lo stratega e vero artefice della vittoria della scorsa estate. Fino a poche settimane dal voto, il candidato alla poltrona di primo ministro era lui, e l'avrebbe conquistata, se i guai con la giustizia non ne avessero offuscato l'immagine, costringendolo a passare il testimone a Hatoyama. Ma dopo il voto, la coesistenza tra i due è stata molto difficile. Non a caso, per farsi da parte, Hatoyama, a sua volta nei guai per finanziamenti illeciti, ha posto al partito la condizione delle contestuali dimissioni di Ozawa da segretario generale del partito.

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Tags Correlati: Dpj | Eiji Maehara | Governo | Ichiro Ozawa | Kan | Katsuya Okada | Ldp | Miyuki Hatoyama | Msnbc | Shinzo Abe | Tokyo | Tom Cruise | Yukio Hatoyama

 

E poi le gaffe, a partire della moglie Miyuki Hatoyama. A pochi giorni dall'insediamento del 16 settembre, Miyuki, soubrette negli anni 60, rivelò in tv di «mangiare il sole a colazione» e di essere stata «rapita dagli alieni». Per ironia, "alieno" è anche il soprannome che accompagna il marito Yukio, a causa dei suoi commenti a volte eccentrici.
Il cambio di guardia è stato voluto dal partito per contenere i danni in vista del voto di luglio, quando si dovranno rinnovare metà dei 242 seggi della camera alta. Il Dpj non riuscirà a ottenere la maggioranza, è quasi certo, e questo rallenterà il suo programma che punta all'ambiziosa alchimia di aumentare la spesa sociale e insieme ridurre il debito pubblico ormai prossimo al 200% del Pil.

I mercati non l'hanno presa bene: ieri il Nikkei ha perso l'1,1% e lo yen si è indebolito. La cronica instabilità politica di questi anni ha impedito al Giappone di prendere serie decisioni per rianimare la crescita. L'uscita di scena di Hatoyama arriva con il Dpj impegnato a mettere a punto una strategia di crescita del 3% l'anno. Cose che in Giappone non si vedono dal 1991.

Il Dpj, che conserva la maggioranza alla camera bassa, sceglierà il successore già domani e il nuovo governo potrebbe essere formato lunedì. La soluzione più credibile sembra quella di Naoto Kan, attuale ministro delle Finanze, il primo ad annunciare la propria candidatura. Altro personaggio controverso: nominato a gennaio, nel giorno d'insediamento spiazzò subito i mercati affermando di desiderare una moneta più debole e spingendosi fino a indicare quello che, secondo lui, sarebbe stato il livello corretto: 95 yen per dollaro. Ieri la divisa ha reagito alle voci su Kan perdendo quota a 92,36, dai 91 del giorno precedente. Kan si guadagnò la ribalta ingaggiando uno scontro con la burocrazia durante la sua breve esperienza da ministro della Sanità intorno alla metà degli anni 90. Successivamente, reo di non aver pagato tutti i contributi al sistema previdenziale, si rasò la testa in segno di ammenda e si imbarcò in un pellegrinaggio in 88 templi buddisti. Di recente si è detto a favore di un aumento dell'Iva per finanziare la spesa sociale. Sotto la sua guida, le politiche del governo non dovrebbero discostarsi molto da quelle di Hatoyama, a cominciare dall'impegno a ridimensionare il peso degli apparati burocratici. Kan, 63 anni, è in parlamento da 30 anni e dal 2003 guida il Partito democratico in una trojka con lo stesso Hatoyama e Ozawa.
Gli altri pretendenti sono il ministro dei Trasporti, Eiji Maehara; il ministro degli Esteri, Katsuya Okada; e il ministro per la Strategia nazionale, Yoshito Sengoku.
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Miyuki Hatoyama, 66 anni (nella foto), è un'ex attrice del teatro Takarazuka, genere di musical stile Broadway al femminile; lavorò negli Usa dove incontrò il marito Yukio. Cuoca eccellente, l'ex first lady fece parlare di sé quando il marito si candidò a premier perché autrice del libro, Le strane cose che mi sono successe, nel quale racconta di essere stata rapita nel sonno dagli Ufo: «Mentre il mio corpo era addormentato, la mia anima a bordo di un Ufo triangolare andò su Venere. È un posto carino e molto verde» scrive
Altro bizzarro episodio: Miyuki spiega di aver incontrato l'attore Tom Cruise in una vita precedente, quando il protagonista di Top Gun, era, appunto, giapponese. In un programma sulla tv americana Msnbc la signora Hatoyama ha raccontato di mangiare il sole: chiudendo gli occhi ha alzato le mani mimando il gesto di strappare pezzetti di sole. «Hum, hum, mi dà tanta energia...»

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