Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2010 alle ore 08:02.
Il debutto non è stato certo dei più incoraggianti. Quando mercoledì Bank of China ha emesso il suo primo bond convertibile da 6 miliardi di dollari, il titolo è subito scivolato di oltre il 5%. La risposta degli investitori preoccupa non poco Pechino alla vigilia dell'ondata di fundraising decisa dalle grandi banche, per rispettare i nuovi requisiti di capitale fissati dalle autorità. Nei prossimi mesi sono attese quotazioni per decine di miliardi di dollari, in un momento non semplice per i listini. A metà luglio Agricultural Bank of China prevede di raccogliere qualcosa come 30 miliardi, rischiando di mettere sotto stress la Borsa di Shanghai che da inizio anno ha perso più del 22%. Così, viste le incertezze, il governo ha allertato le grandi imprese pubbliche come PetroChina. Saranno loro, i campioni del socialismo di mercato, a garantire come sottoscrittori che le Ipo vadano per il verso giusto. (G.Ve.)