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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2010 alle ore 21:25.
PARIGI - Mentre gli occhi di tutti gli appassionati italiani sono puntati su Francesca Schiavone, alla vigilia dello storico appuntamento di domani, sul Philippe Chatrier del Roland Garros si sono giocate le due semifinali del tabellone maschile. Con un pizzico di cattiveria, forse, ma senza paura di essere smentiti si potrebbe dire che sul mitico campo parigino si sono disputate, per la verità, una partita e mezza. Oppure prima un incontro e poi una specie di allenamento.
Niente di strano. Che il match tra Nadal e Melzer, giunto fin qui per meriti suoi non meno che grazie alla generosità di Novak Djokovic, fosse destinato ad essere un assolo dello spagnolo più che prevedibile era certo. Pensare che l'outsider austriaco avesse disposizione le armi per ribaltare il pronostico con Rafa, tornato il tritasassi di sempre sulla terra rossa, semplicemente non era realistico.
A suo merito va detto che Melzer è riuscito ad allungare la partita nel terzo set, con una rimonta inattesa quanto tenace che ha costretto il campione maiorchino ad un tie-break combattuto, offrendo finalmente spettacolo e un po' di suspense al pubblico parigino. Nadal non ha comunque perso la concentrazione e, come da copione, si è qualificato per la sua quinta finale al Roland Garros, vincendo la partita con il punteggio di 6/2, 6/3, 7/6.
Era stata decisamente più interessante la semifinale che si era giocata prima sullo stesso campo. Robin Soderling, il tennista capace di eliminare ad un anno di distanza sia Nadal che Federer dal Roland Garros contro Thomas Berdych, la promessa (che ormai tutti credevamo mancata) del tennis ceco. Lo svedese, per qualche strano motivo, a Parigi riesce sempre a giocare come un marziano. Servizio micidiale, la racchetta trasformata in un'ascia, Robin colpisce la palla praticamente senza dargli alcun effetto. Colpi piatti come oggi se ne vedono pochi che vanno velocissimi e potenti a pulire le righe del campo. L'antitesi del gioco arrotato all'ennesima potenza di Rafa Nadal.
Lo scandinavo era reduce dalla vittoria su Federer che ha fatto di lui il primo uomo dal 2006 in grado di eliminare Sua Maestà in uno Slam prima della semifinale. Ma Berdych sembrava essersi finalmente ritrovato e giocava il gran tennis che aveva sempre lasciato intravvedere senza mai esplodere del tutto. Inoltre, il ceco, nel torneo non aveva ancora ceduto un solo set.