Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2010 alle ore 09:56.
Per le scelte politiche più importanti, a partire dal piano per il lavoro in rampa di lancio in queste settimane, «siamo pronti a battere cassa alle fondazioni». Così il neo governatore del Piemonte, Roberto Cota, intervenendo a un convegno dedicato al convegno sul rapporto tra politica, banche e fondazioni organizzato dalla Fondazione Gallo per la nuova impresa a Santo Stefano Belbo (Cuneo). «Ognuno ha il proprio ruolo, e voi naturalmente siete liberi di agire come credete - ha detto davanti ai rappresentanti delle principali fondazioni piemontesi – ma verremo a battere cassa quando ci saranno da prendere scelte importanti».
Proprio a partire dal piano per il lavoro e l'attrazione di nuove imprese imbastito dalla sua giunta regionale in questi mesi, «un'operazione che in Italia non ha precedenti» e che – per volume delle risorse necessarie – vedrà la Regione di fatto costretta a chiedere un sostegno alle fondazioni e alle banche: «Ne ho già parlato con il presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia, e ho registrato la massima disponibilità a collaborare».
Il governatore leghista ha fatto intendere che il suo obiettivo è quello di imbarcare tutte le fondazioni subalpina, dalla prima all'ultima, in quella «squadra Piemonte» che sta costruendo in questi giorni, in cui sembra aver già arruolato – tra gli altri – anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino: «Se agiremo insieme, tutti guadagneremo qualcosa; comprese le banche, grandi e piccole, che potranno riscoprire o valorizzare la loro dimensione territoriale, riacquistando la capacità di guardare in faccia ai loro clienti».
Ci staranno, le fondazioni? Si vedrà. «Le nostre erogazioni sono come i semi, se si usano come farina sono sprecati», ha sottolineato il segretario della Fondazione Crt, Angelo Miglietta, a ribadire che l'unica logica che premia è quella dell'investimento. «Non possiamo più permetterci di sostenere attività che consumano l'erogazione e chiedono di essere costantemente rifinanziate», ha aggiunto Miglietta.