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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2010 alle ore 08:02.
Davide Colombo
ROMA
«Quella con Ispesl e Ipsema sarà una fusione calda, non fredda. Inail incorpora due istituti strategici per la costituzione di un polo nazionale per la salute e la sicurezza, non due enti inutili. E soprattutto, i ricercatori dell'Ispesl devono sapere che con la forza economica dell'Inail avranno piena garanzie sul futuro delle attività e dei progetti che sono in corso». Marco Fabio Sartori, 47 anni, da due alla guida dell'istituto nazionale di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, sta seguendo da lontano la delicata fase di integrazione dei due enti soppressi per decreto. Un paio di mesi fa gli è stato diagnosticato un tumore che sta curando all'Istituto San Raffaele di Milano. «È una battaglia che sto gestendo senza perdere il contatto costante con il mio staff e con il direttore generale, Giuseppe Lucibello – racconta –. Della mia malattia ho voluto parlare a tutti i dipendenti dell'istituto in una videconferenza lunedì scorso, anche per spiegare le ultime settimane di assenza a Roma. Per fortuna oggi certi tipi di tumore si possono curare e trovo giusto comunicarlo quando si occupa un incarico pubblico».
Presidente con la manovra correttiva il governo ha acceso il motore del vostro piano industriale.
È così. C'è un riconoscimento pieno del progetto che avevamo presentato diversi mesi fa al ministro Maurizio Sacconi e che partiva proprio dall'integrazione di Ispesl e Ipsema, un istituto di ricerca sulla salute, la sicurezza e le malattie professionali e l'ente di assicurazione pubblica dei lavoratori del mare. Due realtà che verranno valorizzate in Inail.
I ricercatori precari dell'Ispesl temono di perdere il posto.
Ho visto che in questi giorni ci sono state molte dichiarazioni preoccupate. Dei 1.250 dipendenti dell'Ispesl circa 500 hanno un contratto a termine legato a un progetto di ricerca. Noi li confermeremo subito, come minimo per altri sei mesi, il tempo necessario per perfezionare l'integrazione. Dentro Inail non c'era quella competenza che è strategica per meglio orientare le nostre attività di formazione e prevenzione. Dunque il futuro dei ricercatori nel nuovo polo è assicurato, anche con la specificità di comparto contrattuale, come prevede l'articolo 7 del decreto.