Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2010 alle ore 18:29.
Aerei che atterrano uno dopo l'altro, con sottofondo di musica angosciante: è il video della campagna elettorale del Partito della Libertà (Pvv), movimento xenofobo e anti-islamico guidato da Geert Wilders, candidato premier alle elezioni politiche olandesi che si terranno mercoledì.
«Le dighe sono aperte, ogni giorno dobbiamo affrontare l'immigrazione di massa: veli, burqa, minareti, criminalità», spiega Wilders - che nel prossimo autunno dovrà venire processato per incitamento alla discriminazione e all'odio razziale - che spera se non nella vittoria annunciata fino a pochi mesi fa dai sondaggi almeno nell'ingresso in un esecutivo di coalizione.
La crisi economica ha infatti messo in secondo piano l'immigrazione, e inoltre nelle recenti municipali il Pvv - pur vincitore di una delle due sole città in cui si è presentato - è finito comunque all'opposizione, grazie alle coalizioni formate dagli altri partiti: un meccanismo che potrebbe ripetersi anche su scala nazionale.
Secondo Wilders il 40% del welfare statale finisce nelle tasche di immigrati non occidentali, e i marocchini commettono cinque volte più reati rispetto agli olandesi: "Ciò di cui l'Olanda ha bisogno è mettere fine all'immigrazione proveniente da Paesi musulmani", misura che dunque a suo dire permetterebbe di ridurre sia le prestazioni sociali e quindi il deficit pubblico che la criminalità.