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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 08:06.
Domenico Lusi
ROMA
Ultimi preparativi in vista dell'avvio, il 15 giugno, del primo processo alla cosiddetta "cricca" degli appalti, quello relativo ai lavori per la Scuola dei Marescialli di Firenze. Ieri i difensori dell'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, principale imputato, hanno depositato la lista dei testi. Davanti al Tribunale di Firenze sfileranno, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, l'ex ministro Pietro Lunardi, diversi dirigenti del medesimo dicastero e Denis Verdini, coordinatore Pdl, anch'egli indagato in un altro filone dell'inchiesta. Matteoli, si legge nel documento, riferirà «su tutto quanto attiene all'appalto e al contenzioso innescatosi con la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp) e sui colloqui eventualmente intrattenuti con l'ingegner Balducci, con altri uomini politici, con esponenti del ministero». Il ministro dovrà chiarire anche le «ragioni della nomina di De Santis a provveditore delle opere pubbliche della Toscana». Il processo vede sul banco degli imputati, per l'ipotesi di reato di corruzione, oltre a Balducci, proprio l'ex provveditore Fabio De Santis e l'avvocato Guido Cerruti.
I nomi dell'elenco dei testimoni stilato dai legali Franco Coppi, Roberto Borgogno e Gabriele Zanobini sono una ventina: tra loro, l'imprenditore della Btp, Riccardo Fusi, il consigliere della Corte dei Conti, Antonello Colosimo, Carlo Malinconico, della segreteria generale della presidenza del Consiglio e l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, che nell'ambito della stessa inchiesta ha ottenuto il rito abbreviato.
Ieri le difese degli imputati hanno anche avuto accesso alle circa 400mila registrazioni di telefonate intercettate. «Le registrazioni che abbiamo ascoltato – spiega Remo Pannain, che difende De Santis – ci danno ulteriori conferme dell'innocenza del nostro assistito».
I legali di Balducci hanno ribadito la richiesta di nullità del giudizio immediato visto che, spiega Coppi, «i presunti corrotti saranno processati senza il presunto corruttore». Il riferimento è a Fusi che, per l'accusa, avrebbe seguito anche strade non lecite per rientrare nell'appalto fiorentino della Scuola dei Marescialli, perso in seguito a un contenzioso amministrativo. Fusi avrebbe preso, tramite Piscicelli, contatti con Balducci e De Santis, che avrebbero mediato per fargli affidare una consulenza a Cerruti. Incarico che sarebbe servito a «creare la provvista per il pagamento della tangente».