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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2010 alle ore 14:41.
C'è chi come Pierluigi Bersani, numero uno dei democratici, lo invita a togliere il disturbo. «A Berlusconi dico: tu hai giurato sulla Costituzione, se non ti piace vai a casa». E chi, come il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, non risparmia l'affondo. «Berlusconi non contesta una o più norme della nostra Costituzione. Non sostiene che essa sia da aggiornare in alcune sue parti. Oggi ha fatto sapere che a lui non va bene l'intera architettura costituzionale. Torno a ripetere: fino a quando l'Italia dovrà sopportare l'eversione al governo».
Non piace all'opposizione l'affondo contro la Costituzione lanciato da Silvio Berlusconi davanti agli artigiani. Parole che provocano l'immediata sollevazione del centro-sinistra. «Berlusconi, affermando che le regole della Costituzione sono un impedimento a governare, è in linea con il suo personaggio e le sue idee - attacca il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro -. Infatti solo nei modelli fascisti si può fare a meno delle regole costituzionali e del Parlamento». E anche l'ex pm Luigi De Magistris è durissimo. «La Costituzione - dice l'europarlamentare dipietrista - non è un arnese vecchio di cui disfarsi né il frutto di un accordo catto-comunista, ma la base della nostra Repubblica nata dal sangue della liberazione. Se la democrazia fa paura e orrore a Berlusconi, perché non raggiunge in Libia l'amico Gheddafi?».
Critiche al Cavaliere arrivano anche dall'estrema sinistra. «Il presidente del Consiglio - sottolinea Oliviero Diliberto, segretario nazionale dei Comunisti italiani - porti rispetto per la Costituzione e governi se lo sa fare. Altrimenti si ritiri a vita privata ad Arcore». Ancora più tranchant è poi Gennaro Migliore della segreteria nazionale di Sinistra e Libertà. «Berlusconi - dice - è divorato dall'odio per la democrazia. Odia tutti quelli che non lo riveriscono. Odia la legge uguale per tutti. Odia e sta minacciando la nostra libertà».