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Sedici progetti per cambiare il volto di Napoli Est

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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2010 alle ore 18:48.

È nata oggi "NaplEst Viva Napoli Vive", una rete di imprenditori (in buona parte partenopei) che partendo dalle indicazioni del Prg cittadino presenta alla città 16 progetti privati destinati a cambiare il volto della zona Est di Napoli. Un investimento complessivo di 2,3 miliardi di capitali privati che interessa i quartieri di Ponticelli, Barra, Poggioreale e San Giovanni a Teduccio: aree per anni degradate che saranno rigenerate con nuove funzioni urbane.

Al posto di aree abbandonate cresceranno edifici direzionali e commerciali, torri e nuove architetture dal design contemporaneo, il tutto collegato dalla rete metropolitana. Il progetto che viene presentato oggi riguarda circa un terzo della città e coinvolgerà 120mila residenti.
Di 265 ettari complessivi, 90 saranno dedicati a un parco urbano, e il 23% delle opere sarà destinato a nuove residenze. NaplEst rappresenta il più grande intervento privato di riqualificazione urbana in Europa e avrà importanti risvolti occupazionali: in fase di cantiere è prevista un'occupazione diretta di 9.665 unità all'anno, mentre in fase di gestione sono stimati 8.610 occupati diretti a cui si aggiungeranno 17.770 dell'indotto.

Tra le tante operazioni alcune si distinguono per la qualità architettonica delle nuove costruzioni come il cosiddetto "Palaponticelli", il più grande pala eventi d'Italia con 11mila posti a sedere, firmato dallo studio Corvino+Multari o il nuovo quartiere per 2400 persone nell'area del centro direzionale, firmato dai trentenni romani –Scape con il francese Francis Soler. La prima architettura è una maxi attrezzatura per la musica e gli spettacoli che andrà in cantiere entro la fine del 2010. Il concept del progetto rimanda al magma del Vesuvio: edifici morbidi di colore rosso richiamano l'immagine della lava del vulcano che fa da fondale geografico, e ridisegnano un pezzo di città. Il progetto Scape-Soler è invece un volume dalle linee sinuose alto 8 piani con un giardino interno e due torri di 18 livelli ciascuna, il tutto inserito in un ampio parco per una superficie complessiva di 82mila mq.

Mix funzionale: residenze, uffici, negozi, spazi per il divertimento e il tempo libero nella zona orientale della città. "L'evento di oggi – dice Vincenzo Corvino, partner dello studio napoletano che è coinvolto in tre progetti dei 16 dell'operazione NaplEst – è una dimostrazione della sinergia tra imprenditori e progettisti. Oggi si vedono i frutti delle scelte dell'amministrazione sul tema del governo del territorio, politiche che si traducono in interventi che una volta tanto non sono visioni ma disegni che hanno un forte contenuto realizzativo. Sono tutti progetti già approvati o con procedimenti in corso". Alcuni di questi interventi saranno già terminati nel 2011, per cinque di questi la deadline è il 2013, tutti gli altri (escluso Q8) entro il 2015. Tra i promotori interessati ci sono Aedifica (per il recupero del complesso industriale ex Mecfond), Agorà6 al centro direzionale, Consorzio per il comparto CD (progetto Scape-Soler), Garcos, Pa-Co costruzioni, Vegagest Immobiliare (per l'are ex Interfan), Porto Fiorito (per il porto turistico) e Gruppo Aedes per la riconversione del quartiere Feltrinelli-Gianturco.

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Tags Correlati: Architettura | Co | Feltrinelli | Francis Soler | Gruppo Aedes | Italia | Mecfond | Palaponticelli | Q8 | Vegagest Immobiliare | Vincenzo Corvino

 


L'inaugurazione di "NaplEst" è prevista per oggi, giovedì 10 giugno, a via Brin, in una delle location oggetto degli interventi.

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