Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 21:21.
MOSCA. Se dietro a ogni grande uomo c'è spesso una grande donna, quando si tratta di ricchezza la parità va in frantumi. E Forbes, specializzata a classificare ogni tipo di fortune, si stupisce: al mondo ci sono 1.011 miliardari, 679 di questi si sono "fatti da soli", senza zii in America e ricche eredità. Tra loro, le donne lavoratrici e ricche sono soltanto 14. Tutte con storie impressionanti alle spalle, ma – si chiede la rivista americana – come mai sono così poche?
Metà di loro sono cinesi, compresa la prima in classifica – Wu Yajun, chief executive di Longfor Properties, settore immobiliare, patrimonio 3,9 miliardi di dollari. Seconda è la spagnola Rosalia Mera, cofondatrice di Zara, 3,5 miliardi. In classifica c'è Meg Whitman, donna manager repubblicana che se diventerà governatore della California potrà ringraziare se stessa, e i 70 milioni spesi nella campagna per vincere la nomination. Cinque miliardarie su 14 – tra loro Giuliana Benetton – hanno intrecciato la propria carriera nel business a quella dei rispettivi mariti, padri, o fratelli. Un legame indiscutibile – anche se forse non sempre cristallino – per la terza nella lista di Forbes, Elena Baturina, sposa del sindaco di Mosca Jurij Luzhkov.
Il loro regno lungo 18 anni alla guida della capitale russa batte in durata ogni leader russo o sovietico dai tempi di Stalin, ricordava nei giorni scorsi il britannico Guardian. Nella trojka di Forbes la signora Baturina entra con una fortuna stimata a 2,9 miliardi, superando Oprah Winfrey e J.K. Rowling. Iniziando come operaia in una fabbrica, passando dalle materie plastiche per finire con le costruzioni al timone dell'impero immobiliare Inteko, crocevia di ogni grande appalto di Mosca e dintorni. Malgrado lei neghi con forza, i sospetti di corruzione nei confronti di Luzhkov si intrecciano inevitabilmente ai lucrosi contratti che il Comune ha conferito alla moglie, a cominciare da quello per la fornitura dei sedili per il Luzhniki, il primo stadio di Mosca, nel 1995. Secondo un recente sondaggio il 57% dei moscoviti non ha dubbi: il loro sindaco è corrotto, e favorisce senza scrupoli gli interessi della sposa.