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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 08:02.
ROMA - Raffaele Fitto ha aperto la caccia al tesoretto del vecchio Fas, il fondo aree sottoutilizzate 2000-2006. Il ministro per gli Affari regionali, fresco di delega di Silvio Berlusconi per la ricca partita del Sud e dei fondi, sta mettendo in piedi la macchina del monitoraggio per tentare un'operazione trasparenza che nessuno finora ha voluto fare fino in fondo. Primo obiettivo: scoprire come siano state effettivamente spese le risorse del Fas 2000-2006 e capire se si nascondano nei bilanci regionali residui non ancora spesi. Soprattutto Fitto tenterà di capire se le risorse se ne siano andate nel finanziamento di investimenti strategici capaci di ridurre il divario Nord-Sud o nei mille rivoli di spese correnti.
L'unico tentativo serio di monitoraggio fatto finora sul Fas 2000-2006 lo mise in piedi la conferenza delle regioni con un "gruppo di lavoro" insediato nel gennaio 2008. Un anno dopo fu prodotto un documento riservatissimo di cui Il Sole 24 Ore ha pubblicato a più riprese (l'ultima volta giovedì scorso) alcune cifre sullo stato dell'arte a fine 2008. La media delle risorse effettivamente utilizzata superava di poco il 30%: numeri contestati da alcune regioni ma che restano l'unico tentativo serio e autorevole fatto in Italia per capire che fine abbiano fatto quei fondi. Ora la caccia si scatena di nuovo, anche perché potrebbe portare risorse aggiuntive a due operazioni fondamentali che spettano al governo: il taglio ulteriore del Fas per 2,4 miliardi inserito nel Dl manovra e l'assegnazione di 12-14 miliardi a valere sul Fas 2007-2013 ai piani operativi regionali (Por) delle regioni meridionali.
Se Fitto fa il primo tentativo ufficiale per avere dati certi - e sarebbe utile che la ricostruzione ufficiale si estendesse alle destinazioni dei 25 miliardi del Fas nazionale 2007-2013 per certificare quanto ne sia davvero andato al Sud dell'85% previsto - altre iniziative cercano di mettere a fuoco la situazione reale. Oggi a Napoli, alla presenza di numerosi governatori meridionali, un convegno organizzato dell'Ance tornerà sulle risorse effettivamente destinate agli investimenti nel Sud. Un rapporto predisposto dal centro studi dell'associazione dei costruttori stima che la quota della spesa in conto capitale nel Sud non abbia superato nel biennio 2008-2009 il 34,8% del totale dei fondi strutturati Ue e nazionali, nonostante anche per il Fas nazionale dovrebbe valere la riserva di legge dell'85 per cento. Una stima che contribuisce - insieme al blocco della distribuzione del Fas regionale ai piani dei governatori del Sud annunciata dal governo oltre un anno fa - a dare il senso del ritardo dell'azione meridionalista cui ora Fitto dovrà cercare di rimediare.