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Chavez minaccia la tv d'opposizione

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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2010 alle ore 08:03.

BUENOS AIRES - La morsa di Hugo Chavez si fa stringente. Globovision, il principale canale televisivo d'opposizione, potrebbe esser oscurato entro un mese. La stessa sorte toccata a Rctv, emittente censurata dalla presidenza venezuelana lo scorso gennaio.
Quella di Globovision è una storia paradigmatica; viene colpito il presidente con imputazioni poco pertinenti all'attività mediatica. Il numero uno della tv, Guillermo Zuloaga, 67 anni, è stato raggiunto da un mandato di cattura per «usura e accaparramento». Zuloaga, titolare tra l'altro di una grande concessionaria di automobili, avrebbe nascosto nella sua residenza 24 suv, per poi poterli rivendere al doppio del prezzo di mercato. La domanda crescente di queste auto favorisce infatti questo tipo di speculazioni. Un mandato di cattura analogo è stato spiccato nei confronti del figlio, Guillermo Zuloaga junior.


L'imputato, nascosto in una località segreta, forse all'estero, ha dichiarato in un'intervista telefonica che quella di Chavez «è una vendetta, conseguente alla linea editoriale di Globovision, molto critica nei confronti della presidenza».

«Che dire? Siamo preoccupati - racconta una giornalista di Globovision che chiede di non essere citata - anche perché molti di noi ricevono minacce da tempo. Siamo in 400 qui dentro, tra giornalisti, tecnici e impiegati. Molti di noi non erano pregiudizialmente contrari a Chavez. Io per esempio lo votai, la prima volta in cui si presentò. Poi però mi sono resa conto che questo governo ha assunto caratteristiche davvero dispotiche».

Lo squilibrio si registra soprattutto in ambito televisivo: Rctv è stata chiusa a inizio anno, Globovision trema e Canal 4, proprietà della famiglia Cisneros, inizialmente d'opposizione, ha siglato con Palacio Miraflores un patto di "non interferenza" negli affari governativi, stemperando così la sua verve polemica. È aumentato invece lo spazio occupato dalle emittenti filochaviste: Canal 8, Venevision e Telesur. Quest'ultimo è un progetto continentale lanciato alcuni anni fa: una tv trasmessa in molti paesi del subcontinente con una linea fortemente antiamericana. I soci, oltre al Venezuela, sono la Bolivia, l'Argentina, l'Ecuador, Cuba e altri paesi latinoamericani. L'idea era quella di contrastare Cnn en Español che dagli Stati Uniti trasmette in tutti i paesi sudamericani. Obiettivo per ora mancato.

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Tags Correlati: Alejandro Aguirre | Argentina | Bolivia | Canal | Cisneros | Cnn | Cuba | Ecuador | Francisco Perez | Globovision | Guillermo Zuloaga | Hugo Chavez | Sip | Società dell'informazione | Telesur | Venevision | Venezuela

 

La stampa scritta venezuelana continua invece a esser dominata da giornali di opposizione: El Universal, El Nacional e Tal Cual sono tre prestigiosi quotidiani guidati da direttori antichavisti. Ma il pubblico che acquista i giornali è molto limitato e il potere mediatico si esercita soprattutto con i canali televisivi.

La tensione tra presidenza e giornalisti non si limita al caso Globovision: pochi giorni fa Francisco Perez, noto editorialista del quotidiano El Carabobeño, è stato condannato a tre anni e nove mesi di carcere per aver denunciato un caso di nepotismo nel comune di Valencia. Le motivazioni della sentenza sono di «offesa al pubblico ufficiale e ingiurie». Perez non potrà esercitare la professione per l'intera durata della condanna e dovrà pagare una multa di 18mila dollari.

Quest'ultimo episodio ha provocato la reazione del presidente della Sip, Sociedad interamericana de prensa, Alejandro Aguirre: «È l'ennesima dimostrazione della mancata indipendenza dei poteri; ogni volta che il presidente Chavez parla, interviene la giustizia. Un fatto grave che accade sempre più spesso».

Tensione alle stelle, quindi. Soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del prossimo settembre, che potrebbero rappresentare un punto di svolta nella presidenza Chavez: i sondaggi prevedono un calo di consensi. Per questo il presidente un mese fa ha assoldato e retribuito centinaia di giovani affinché svolgano una campagna politica a suo favore su Facebook e Twitter. Un'iniziativa mirata a rafforzare il proselitismo tra le fasce di popolazione difficilmente intercettabili da tv e quotidiani.

La mission è diffondere tre concetti: giustizia, socialismo e patriottismo. Forse anche per questo nella giurisprudenza del Venezuela entrerà un nuovo concetto, quello della "propiedad patria", superiore a quello di "propiedad social". Un'innovazione che vorrebbe rafforzare il senso di appartenenza dei venezuelani. L'obiettivo è chiaro: la rielezione del presidente.
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I MEDIA NEL PAESE

Due facce
Il panorama mediatico venezuelano presenta due facce: la prima, quella televisiva, è in gran parte condizionata dal governo di Hugo Chavez. La seconda, la stampa scritta, è invece dominata da giornali e riviste in mano all'opposizione
Le emittenti televisive filochaviste sono queste: Canal 8, Venevision e Telesur. Quest'ultimo è un progetto continentale originariamente mirato a far concorrenza a Cnn en Español e trasmette in vari paesi sudamericani: Venezuela, Ecuador, Bolivia, Cuba e Argentina
L'unica emittente di opposizione, dopo la chiusura di Rctv in gennaio, è Globovision. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i messaggi politici di Chavez, a reti unificate, della durata di alcune ore. Anche Globovision è stata costretta a trasmetterli
La maggior parte dei giornali a grande tiratura sono invece nelle mani dell'opposizione: El Universal, El Nacional, Tal Cual sono quotidiani apertamente antichavisti

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