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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2010 alle ore 08:58.
Mentre l'Irlanda si prepara a elaborare nuove e più stringenti regole sui controlli alle banche, sul governo continuano a piovere come pietre i precedenti frutti della deregulation. Il macigno più grande è quello di Anglo Irish Bank, che dopo essere stata nazionalizata nel 2009 adesso aspetta urgentemente un'iniezione di denaro fresco da 22 miliardi di euro.
La banca irlandese che, ai tempi grassi della tigre celtica, era il principale finanziatore dei grandi progetti immobiliari di Dublino, ora sembra precipitata in un baratro da cui possono salvarla solo nuova liquidità. L'istituto alle prese con il conferimento di asset tossici al National Asset Management, il fondo messo in piedi dal governo per risanare gli istituti, deve gestire 35 miliardi di euro di mutui tossici. Così, in attesa dell'aiuto di stato, i manager hanno deciso di creare una bad bank da lasciare al proprio destino. (G.Ve.)