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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2010 alle ore 19:10.
SAN PIETROBURGO - Arrivato ultimo, Nicolas Sarkozy movimenta la scena al Forum economico di San Pietroburgo. Promette di battersi per una regolamentazione dei mercati finanziari globali, per un nuovo sistema monetario, per creare «un gigantesco spazio economico comune» che unisca Russia ed Europa. Come è destino che sia: «Siamo vicini – dice Sarkozy strizzando l'occhio a colui che chiama "Dimitrì", il presidente russo – abbiamo la vocazione a essere amici, il muro è caduto». Lui stesso ammette di aver cambiato idea, d'un tratto, e messo da parte il testo del discorso scritto: «Volevo dirvi ciò che voglio io, non quel che pensa la mia amministrazione». La differenza? «Che ciò che loro pensano di fare in 20 anni, io lo voglio in pochi mesi».
Sarkozy cattura gli applausi della platea, l'intero governo russo schierato a fianco di Medvedev – il grande assente di questi giorni è Vladimir Putin – e tutti i grandi capitani d'industria nazionali, nessuno escluso. Con loro, in questi tre giorni di incontri non-stop nella capitale degli zar, manager e gestori di fondi americani ed europei, quelli che hanno deciso di raccogliere l'invito e partecipare alla modernizzazione della Russia.
Cisco, Google, Nokia, Microsoft, Danone: nel terzo giorno di questa Davos russa, Medvedev fa un bilancio. Quattromila partecipanti, annuncia, in rappresentanza di cento paesi e 700 compagnie. Contratti per circa 5 miliardi di euro. "Un buon risultato", si congratula il presidente russo, tenendo conto del fatto che dal calcolo è escluso il piatto forte: le intese con la Francia.
A questa spetta chiudere in bellezza il Forum. La Russia vuole creare un'economia basata sull'hi-tech, ma è ancora l'energia a dominare: a San Pietroburgo, alla presenza di Sarkozy e Medvedev, la Francia ha fatto ufficialmente il suo ingresso nei due "stream", i gasdotti che abbracceranno l'Europa da nord e da sud portando gas russo. Edf acquisirà una quota del 10%, ceduta da Eni, nel consorzio South Stream, mentre Gdf Suez riceve il 9% dai soci tedeschi del progetto Nord Stream, e in entrambi i casi Gazprom resta il socio di maggioranza. A questi si aggiungono un accordo tra Roscosmos e Arianespace per l'acquisto di 10 razzi Sojuz destinati alla base di Kourou, Guyana, e un'alleanza da un miliardo di euro tra Alstom e il costruttore di treni russi Transmashholding per la fornitura di 200 locomotive alle ferrovie russe, e altrettante a quelle kazake. La Francia è decisa a recuperare terreno sulla Germania, nel legame politico ed economico con Mosca, e non trascura il fronte nucleare. A Pietroburgo, accordo di collaborazione tra Edf e Rosatom per ricerca e sviluppo, combustibili nucleari e cooperazione sugli impianti nucleari esistenti e in costruzione.