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Coldiretti: «Il falso made in Italy a tavola costa 4,2 miliardi»

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2010 alle ore 19:20.

L'ultima è stata la mozzarella «blu» importata dalla Germania. E potrebbe essere solo la punta di un iceberg di traffici alle frontiere poco chiari che fa favoriscono anche le contraffazioni. Ladenuncia arriva dalla Coldiretti che sottolinea come «l'inganno del falso "made in Italy" riguardi 2 prosciutti su 3, venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche un terzo della pasta che è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia, oltre che 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4, che sono stranieri senza indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle.

Un "malcostume" che costa 4,2 miliardi e, soprattutto, inganna gli italiani, visto che ben il 47% (praticamente uno su 2) ritiene un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga almeno il 30% in più di un analogo alimento realizzato all'estero. Dure le reazioni delle associazioni dei consumatori. Su tutte, Federconsumatori, che chiede la «galera», per chi produce e smercia prodotti adulterati o sofisticati, oltre all'immediato ritiro della licenza a produrre e a commercializzare i prodotti. Il punto è che, attualmente, l'obbligo di indicare la provenienza di un alimento non vale per tutti i prodotti. E' previsto per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva. Ma resta ancora molto da fare con l'etichetta che è anonima per circa la metà della spesa: dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.

Un segnale incoraggiante arriva dal Parlamento. Al Senato, è stato approvato il disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti, con voto bipartisan. L'attesa è ora per il via libera definitivo della Camera, dove il provvedimento è all'esame della commissione Agricoltura. Del resto, la via del rigore è dettata anche da Bruxelles. Nella proposta di regolamento sulle indicazioni alimentari ai consumatori, ricorda Coldiretti, il Parlamento europeo ha votato a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per una lunga serie di prodotti alimentari, dalla carne, agli ortofrutticoli freschi, ai prodotti lattiero caseari e anche per i prodotti trasformati, che hanno come ingrediente la carne, il pollame e il pesce.

Tags Correlati: Agricoltura | Associazioni di categoria | Camera dei deputati | Coldiretti | Federconsumatori | Italia | Senato

 

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