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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2010 alle ore 18:12.
Dall'anno prossimo le tracce della maturità potrebbero arrivare nelle scuole per via telematica. L'annuncio è arrivato dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini nel corso di una videochat sul sito del Tg1. «Stiamo studiando una modalità più snella per divulgare i contenuti dell'esame di maturità - ha detto il ministro - per semplificare la procedura rigida prevista oggi (consegna materiale dei plichi)». Bisognerà trovare le opportune modalità per garantire la riservatezza, ha aggiunto il ministro, ma è necessario trovare nuove strade, «da percorrere almeno in via sperimentale».
Gelmini si è poi dichiarata soddisfatta del grado di riservatezza delle prove dell'esame maturità, garantito dal ministero in collaborazione con la Polizia postale. Rispondendo poi ad alcune domande pervenute in redazione (in un'ora, circa 4mila), la titolare di Viale Trastevere ha confermato che alla prima prova, di ieri, avrebbe scelto la traccia sui giovani e i leader, affrontata, invece, dal 4,3% dei ragazzi. Sempre secondo i dati Miur, la traccia che è più piaciuta ai maturandi è stata il saggio breve di ambito socio-economico «La ricerca della felicità», scelta da un ragazzo su 3 (il 36,9 per cento). A seguire, il tema generale sulla «Musica» (25,3%) e quello sugli Ufo, «Siamo soli?», al terzo posto con il 19 per cento.
La titolare di Viale Trastevere ha escluso che le scuole il prossimo anno apriranno a ottobre per tutti. Al momento, ha spiegato, c'è solo una proposta (del senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa), anche se, ha aggiunto, «ritengo giusto pensare a un calendario di apertura dei plessi diversificato a livello locale, che tenga conto delle esigenze (turismo, in testa) di alcune regioni e, al limite, andare incontro a queste esigenze».
Il ministro Gelmini ha parlato anche di riforma dell'università. Il ddl, ha detto il ministro, dovrebbe riprendere il cammino in Senato, dove è attualmente fermo, per via della manovra, per metà luglio, ed essere approvato prima della pausa estiva. Secondo il cronoprogramma tracciato dal ministro, il provvedimento dovrebbe ottenere il via libera definitivo, alla Camera, entro settembre. Tornando, invece, alla seconda prova, d'indirizzo, dell'esame di maturità, di oggi, lo storico della filosofia Enrico Berti ha promosso la versione di greco al classico. Un testo «non difficile» e con un contenuto di «idee chiare», ha detto. Anche se la lingua di Platone espressa in «Socrate e la politica» è «complessa». In questo brano, ha spiegato Berti, è sostenuta la tesi di Socrate, per cui la sapienza umana consiste nel sapere di non sapere, un concetto noto a tutti i liceali che hanno studiato filosofia. «Sicuramente - ha aggiunto - è una versione adatta ai ragazzi del liceo, che sin dal quinto ginnasio studiano Socrate, Platone e Aristotele. Elemento che certamente li avrà aiutati nella traduzione del brano».