Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 08:03.
Che Michalis Chrisochoidis, il ministro anti-terrorismo, fosse nel mirino della galassia dei gruppuscoli anarchico-insurrezionalisti greci, non era un mistero per nessuno ad Atene. In una situazione dove la tensione sociale si è alzata di livello per la crisi economica e il processo ai due agenti accusati della morte del quindicenne anarchico Alexis Grigoropoulos va avanti tra sospetti di insabbiamenti ad Amfissa, 150 chilometri dalla capitale.
In questo clima è maturato l'attentato di ieri al ministero dell'Interno, ad Atene, in Katehaki Avenue, dove una forte esplosione provocata da un pacco bomba ha devastato gli uffici del ministro Chrisochoidis. E ha ucciso uno stretto collaboratore del ministro, Georges Vassilakis, 52 anni, responsabile della sicurezza di Chrisochoidis, e ferito alcune persone.
L'esplosione è avvenuta al settimo piano dell'edificio, nella stanza di Vassilakis. L'ufficiale avrebbe aperto un involucro sospetto, contenente l'ordigno. La detonazione ha sfondato il muro che separa il suo ufficio da quello del ministro. Chrisochoidis, nel ministero al momento dell'attentato, si è salvato.
«Ho perso un buon amico e un prezioso collaboratore. La lotta contro il terrorismo continua», ha detto il ministro.
Si tratta del più audace e grave attentato compiuto in Grecia negli ultimi anni. Nel 2007 un missile venne lanciato contro l'ambasciata Usa ma senza fare vittime.
Secondo la polizia l'attentato, avvenuto poco prima delle 21 ora locale, aveva lo scopo di uccidere in quanto l'esplosivo utilizzato era potente e doveva detonare al momento di aprire il pacco. Il ministro ha posto tutte le forze di polizia in stato di massima allerta. Un brutto colpo per la stagione turistica già colpita dagli scioperi selvaggi nei traghetti.
L'attentato fa seguito a un periodo di calma sul fronte della violenza armata dopo una serie di successi conseguiti da Chrisochoidis, riuscito a smantellare l'organizzazione Lotta Rivoluzionaria (Ea), arrestandone il presunto capo e cinque altri membri e trovando l'arsenale del gruppo di fuoco. Ma l'efficacia del ministro, che negli anni scorsi aveva già sgominato la storica organizzazione marxista rivoluzionaria 17 Novembre, di cui Ea è figlia, aveva provocato la risposta di un'organizzazione fiancheggiatrice "Cospirazione dei Nuclei di Fuoco". Questa aveva compiuto lo scorso maggio attentati, senza vittime, contro il carcere di massima sicurezza di Atene (Korydallos) e contro il palazzo di giustizia di Salonicco. Nel rivendicarli come risposta alla crescente "repressione", i Nuclei avevano annunciato una «intensificazione dell'azione rivoluzionaria» contro «la crisi sociale provocata dal piano di austerità» e per «la liberazione» degli arrestati». Nel comunicato i Nuclei esprimevano solidarietà per gli anarchici greci e internazionali detenuti, fra cui l'italiano Alfredo Bonanno. Questi, uno dei maggiori ideologi dell'anarco-insurrezionalismo, è detenuto in Grecia dallo scorso anno in attesa di processo per complicità in una rapina a mano armata.