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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 08:05.
Giancarlo Innocenzi si è dimesso dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. La decisione è stata comunicata ieri dal presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, che ha ricevuto la lettera di dimissioni, a quello del Senato, Renato Schifani. Innocenzi è stato uno dei quattro componenti dell'Agcom nominato nel 2005 dal Senato, che ora dovrà nominare il suo sostituto. Uno dei nomi che si ipotizza è quello di Antonio Martusciello, ma non è da escludere qualche figura di garanzia.
Il consiglio dell'autorità «ha accettato le dimissioni, ringraziando il collega Innocenzi per il lavoro svolto ed esprimendo sentito e unanime apprezzamento per la sensibilità istituzionale da lui dimostrata». Innocenzi è coinvolto nell'inchiesta della Procura di Trani, con la pubblicazione di stralci delle intercettazioni di telefonate effettuate con il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, in merito alla trasmissione Anno Zero di Michele Santoro. L'Autorità ha incaricato il suo Comitato etico, a marzo, di aprire un'istruttoria, la quale non è ancora conclusa. Non ci sono elementi per collegare le dimissioni di Innocenzi ad una prossima possibile "condanna" del comitato etico, il cui lavoro finisce qui, non essendo più lo stesso Innocenzi un componente dell'Agcom. Tali dimissioni, in ogni caso, arrivano ad oltre tre mesi dal suo coinvolgimento nell'inchiesta di Trani. Innocenzi è stato già coinvolto, nel 2008, nelle intercettazioni di telefonate con dirigenti della Rai per agevolare la caduta del governo Prodi. In quel caso, però, è stato assolto dal Comitato etico (composto da due membri su tre, per la scomparsa del presidente). «Sono stato io – spiega l'avvocato di Innocenzi, Marcello Melandri – a spingere per le sue dimissioni, per affrontare con tranquillità l'interrogatorio in procura, previsto ai primi di luglio. Siamo assolutamente tranquilli nella difesa penale, ma vogliamo sentirci ancora più liberi di dire tutto quello che vogliamo. A questo punto abbiamo valutato che è il momento di chiarire la nostra posizione», senza avvalersi, quindi, della facoltà di non rispondere.
Bisognerà capire con quali tempi l'aula del Senato, tra la manovra economica e le fondazioni liriche, nominerà il sostituto di Innocenzi, che è stato, tra l'altro, sottosegretario alle comunicazioni, dal 2001 al 2005 e ha seguito da vicino l'iter parlamentare che ha portato all'approvazione della legge Gasparri nel maggio 2004.