Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 19:08.
Una svolta per l'industria del porno online. L'Icann, l'ente responsabile degli indirizzi web per conto del governo statunitense, ha dato l'ok al suffisso '.xxx' per i siti internet a luci rosse, dopo anni di rifiuti alla richiesta di numerose aziende di creazione di un dominio specifico per identificare i siti pornografici. Quello legato alla pornografia on line è infatti un mercato molto fiorente in rete. Secondo gli ultimi dati della Internet Pornography Statistics, gli internauti spendono ogni secondo più di tremila dollari in contenuti 'hard', mentre «sex» è la parola più cercata di sempre sui motori di ricerca.
Il giro d'affari risulta notevole: si stima infatti che sul web esistano circa 370 milioni di siti pornografici. Sul via libera alla creazione dei domini .xxx si è da tempo ingaggiata una battaglia tra sostenitori e avversari dell'iniziativa: secondo i primi, mettere un suffisso specifico a queste pagine web renderebbe più agevole il lavoro della polizia per identificare eventuali abusi e aiuterebbe anche le industrie per rendersi conformi alle regole internazionali. Coloro che sono contrari, invece, sostengono che così facendo si renderebbe più normale la fruizione di contenuti pornografici.