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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 17:57.

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Hamas è pronta a riprendere negoziati indiretti con Israele per il rilascio del soldato Gilad Shalit, detenuto da quattro anni nella striscia di Gaza, a condizione che lo stato ebraico assecondi le sue rivendicazioni. Lo ha affermato il leader in esilio del movimento integralista palestinese, Khaled Meshaal.

«Diciamo ai mediatori: vogliamo riprendere i negoziati (indiretti per uno scambio di prigionieri) ma non rinunceremo alle nostre rivendicazioni», ha affermato in un discorso durante una cerimonia a Damasco. «Shalit sarà liberato soltanto se (il primo ministro israeliano) Benjamin Netanyahu accetta di rispondere alle nostre eque richieste», ha aggiunto Meshaal in riferimento alle richieste di Hamas di liberare dalle carceri israeliane centinaia di detenuti palestinesi. «Gilad Shalit non sarà solo, continueremo a catturare i soldati e gli ufficiali del nemico fin quando questo non avrà liberato tutti i nostri prigionieri», ha proseguito. «Israele comprende soltanto la lingua della forza. I nostri fratelli (...) riusciranno a ripetere l'esperienza della cattura di soldati sionisti», ha minacciato. Meshaal ha accusato di nuovo «la direzione israeliana di aver ostacolato lo scambio di prigionieri (con Hamas) e di essere ritornato sulla sua proposta dietro pressione dell'amministrazione americana».

La Turchia chiude lo spazio aereo ai voli militari di Israele. La decisione della Turchia di chiudere il proprio spazio aereo a voli israeliani concerne solo i voli militari. Lo ha precisato un rappresentante del governo di Ankara, dopo che il primo ministro turco Recep Erdogan aveva annunciato dal Canada la misura, a seguito blitz israeliano alla 'Freedom flottiglia' diretta a Gaza, in cui il 31 maggio scorso hanno perso la vita nove attivisti turchi. L'esecutivo di Ankara specifica che il divieto di volare nel proprio spazio aereo «è per voli israeliani militari e non riguarda voli commerciali». Il divieto inoltre «non è totale» e ogni richiesta di sorvolo «sarà analizzata caso per caso». Ieri il quotidiano israeliano Yediot Ahronot ha riportato la notizia che la Turchia non ha autorizzato il passaggio nel suo spazio aereo di un velivolo che trasportava ufficiali dell'esercito israeliano che si stavano recando in Polonia, per una commemorazione ad Auschwitz. L'aereo da trasporto, con oltre cento persone a bordo, è stato costretto a fare una deviazione, ha aggiunto il giornale. Le autorità militari israeliane non hanno commentato l'episodio per non inasprire ulteriormente i rapporti, ha aggiunto lo Yedioth Ahronot.

Al via commissione d'inchiesta israeliana sul raid contro la flottiglia. La commissione d'inchiesta israeliana incaricata di fare luce sul raid del 30 maggio scorso contro la flottiglia internazionale che trasportava aiuti umanitari per la popolazione di Gaza si è riunita oggi a Gerusalemme per la sua prima sessione di lavoro. La seduta odierna è consacrata alla definizione del calendario e delle procedure, ha detto un portavoce. Questa "commissione pubblica indipendente" è composta da cinque membri, tra cui due osservatori stranieri senza diritto di voto, l'ex primo ministro irlandese e Premio Nobel Lord Trimble e l'ex avvocato generale dell'esercito canadese Ken Watkin. Il presidente è il giudice in pensione della Corte Suprema, Yaakov Tirkel. Il mandato della Commissione è in realtà limitato. Essa dovrà determinare la validità, rispetto al diritto internazionale, del blocco imposto da Israele a Gaza e del raid contro la flottiglia, che provocò la morte di nove civili turchi. Il presidente ha facoltà di impedire ai due esponenti stranieri della commissione di divulgare informazioni "la cui diffusione potrebbe nuocere alla sicurezza internazionale o alle relazioni diplomatiche" di Israele. La commissione procederà a udienze pubbliche e a porte chiuse.

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