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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 18:09.

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«Se qualcuno mette qualcosa sul Grande raccordo anulare per far pagare il pedaggio, vado io con la mia macchina e lo sfondo». Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha risposto con questa battuta ai cronisti che gli domandavano dell'istituzione di nuovi pedaggi per le tratte autostradali e i raccordi di competenza dell'Anas, prevista dalla manovra economica.

Chi transiterà sul Gra di Roma come se fosse una strada urbana non pagherà pedaggio che spetterà invece solo a chi è in transito dalle autostrade. Ha così risposto ad Alemanno il presidente dell'Anas intervistato da RadioRai: «Non ci saranno nuovi caselli. Si tratta - ha spiegato - di un pedaggio forfetizzato che verrà pagato dagli utenti in transito alle stazioni finali delle autostrade che convergono sul Gra, come se una prosecuzione dell'autostrada stessa fosse il Raccordo Anulare. Chi utilizza localmente il Raccordo, come se fosse una viabilità urbana, non pagherà pedaggio».

Al sindaco di Roma ha replicato anche il senatore della Lega, Cesarino Monti: Alemanno «faccia quello che vuole, l'importante è che i danni del casello li paga lui e che l'automobile non sia un'auto blu che paghiamo noi».

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