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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2010 alle ore 13:56.
L'ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla torna in tribunale sul banco degli imputati. Venticinque anni dopo la condanna all'ergastolo, Videla è di nuovo sotto processo davanti ai giudici per difendersi dall'accusa di aver ordinato, tra l'aprile e l'ottobre del 1976, la fucilazione oltre 30 prigionieri politici. Insieme a Videla sul banco degli imputati del tribunale di Cordoba, nell'Argentina centrale, ci sono 24 ex militari, tra cui il generale Luciano Benjamin Menendez. Tutti devono difendersi dalle accuse di omicidio e torture.
Jorge Rafael Videla oggi ha 84 anni. Nel marzo del 1976 prese il potere con un colpo di stato, guidando il Paese fino al 1981. Quel periodo è descritto dagli storici come il periodo più buio della cosiddetta "guerra sucia", la guerra sporca ingaggiata del regime militare che ha governato l'Argentina fino al 1983. Secondo le stime realizzate dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, sarebbero circa 30mila le persone scomparse durante la "guerra sucia".
Videla era stato condannato all'ergastolo nel 1985, condanna annullata cinque anni dopo dall'allora presidente Carlos Menem. Nel 2007, tuttavia, la grazia concessa è stata giudicata incostituzionale.