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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2010 alle ore 11:36.
Sono Bolzano, Bologna e Milano le città più care d'Italia; Napoli, Campobasso e Potenza quelle con il costo della vita più basso. È la classifica per il 2009 che emerge dalla prima rilevazione sulle differenze nel livello dei prezzi al consumo tra i capoluoghi delle regioni italiane realizzata dall'Istat insieme a Unioncamere e all'Istituto Guglielmo Tagliacarne. In generale, i prezzi registrati nelle città settentrionali sono superiori a quelli dei capoluoghi del Centro e soprattutto del Mezzogiorno del paese. Nel complesso, la dispersione del livello dei prezzi nelle diverse città intorno alla media nazionale é del 3,7%.
Per quanto riguarda la spesa per generi alimentari, bevande e tabacchi (che pesano poco più del 20% della spesa per consumi,) Bolzano, con prezzi superiori del 5,6% rispetto al livello medio nazionale, Bologna (+4,9%) e Milano (+4,7%) sono le città più care d'Italia. Per abbigliamento e calzature (il cui peso è pari a poco meno del 9%) il quadro, in base alle rilevazioni, è più omogeneo: a Trieste i prezzi sono superiori mediamente del 3,7% rispetto al dato nazionale mentre a Campobasso il livello è del 5,4%.
Invece nel livello dei prezzi dei beni e servizi compresi nel raggruppamento abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili (la cui incidenza sulla spesa per consumi é pari a circa il 10%), Roma mostra un livello dei prezzi più elevato del 12,8% rispetto alla media italiana: è Potenza, invece, la città meno cara, dove si spende il 14,4% in meno rispetto alla media del paese. Livelli dei prezzi superiori a quelli medi nazionali si registrano anche a Firenze +11,4%) e Genova (+10,3%).