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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 18:01.
Il Governo deve approvare rapidamente il piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza. È l'appello lanciato oggi dal Partito democratico che ha avviato una raccolta firme per sollecitare il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a fissare un timing preciso per il varo del piano, fermo al 2004. «Basta con le promesse vane - ha spiegato la senatrice democratica Anna Serafini, presidente del Forum per l'infanzia e l'adolescenza del Pd -. Il governo ha segnato il passo. È necessario che vari al più presto il piano perché i diritti dei bambini e degli adolescenti non possono più aspettare».
Oggi il Pd, rappresentato dal segretario Pierluigi Bersani e dalla Serafini, ha incontrato le organizzazioni del settore. E ha chiesto di tener conto del lavoro svolto dall'Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza che ha già predisposto una bozza di piano. L'ultimo approvato risale al 2004 e, nonostante il pressing delle organizzazioni, ci si muove ancora a rilento. L'Osservatorio ha organizzato dei gruppi di lavoro tematici che si sono incontrati da ottobre 2007 a ottobre 2009 producendo una serie di documenti programmatici e di indirizzo finalizzati all'elaborazione del nuovo piano nazionale fermo ancora al palo.
La presidente del Forum ha poi spiegato le ragioni dell'iniziativa. «Con questa raccolta di firme - ha chiarito Serafini - il partito continua a sostenere e potenziare la mobilitazione della rete "Batti il cinque" (di cui fanno parte 200 operatori e una cinquantina di sigle tra le quali ci sono anche Save the children e Unicef Italia, ndr)) che chiede con fermezza e da tempo l'approvazione del piano». Come stabilito dalla legge 451/97, che ha istituito la commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza e l'osservatorio nazionale e che prevede l'adozione del piano a cadenza biennale.
Secondo il Pd il nuovo piano dovrà necessariamente prevedere alcuni contenuti. «Il documento - ha aggiunto la senatrice - dovrà tener conto della Convenzione per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia e quindi la non discriminazione contro l'esclusione sociale e il potenziamento delle capacità e del talento dei bambini e dei ragazzi come anche il sostegno delle famiglie». Tra i punti da inserire ci sono poi, per la Serafini, «anche il diritto allo studio e, in particolare, l'accesso ai livelli alti di istruzione. Su questo i grandi paesi europei stanno investendo molto mentre noi no».