House Ad
House Ad
 

Notizie Asia e Oceania

Tutto quel che c'è da sapere sulle elezioni nel Sol Levante

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2010 alle ore 13:01.

Domenica 11 luglio 2010 non si decide solo la squadra vincitrice dei Mondiali di calcio in Sudafrica, ma anche se il Giappone avrà o no un governo stabile per i prossimi tre anni, dopo aver cambiato 5 primi ministri nel giro degli ultimi 3 anni. Le ultimi indicazioni segnalano che gli elettori potrebbero non dare al premier Naoto Kan questo mandato pieno.

LA POSTA IN GIOCO
Le elezioni riguardano solo la Camera Alta, uno dei due rami del Parlamento: se il partito attuale di governo (Partito Democratico, in giapponese Minshuto) _ magari assiemeall'attuale piccolo partner Nuovo Partito Popolare _ conquisterà la maggioranza dei seggi, potrà combinare la nuova forza acquisita con l'ampia maggioranza che già detiene alla Camera Bassa e governare fino al termine della legislatura (della Camera Bassa) nel tardo 2013. Altrimenti, dovrà cercare una coalizione con partiti minori, con la prospettva di una maggiore instabilità e il rischio di dover annacquare i programmi di governo. Non a caso il governo dell'ex premier Yukio Hatoyama è caduto dopo _ anche se non come conseguenza necessaria _ la defezione dalla coalizione del Partito Socialdemocratico (ultrapacifista e contrario ai programmi di ridislocazione delle forze armate Usa a Okinawa).

IL PRECEDENTE
Il sistema giapponese non è un "bicameralismo perfetto". La Camera Alta ha in alcuni casi meno poteri della Camera Bassa (solo quest'ultima, in sostanza, può sfiduciare il governo e iniziare a deliberare sul bilancio) ma puo' ritardare e inceppare l'azione di governo nel caso la sua maggioranza sia diversa da quella dell'altro ramo del parlamento (ad esempio, può respingere una legge già approvata dalla Camera Bassa, che allora deve riapprovarla con una maggioranza di almeno due terzi).

Il caso di maggioranze diverse puo' accadere con relativa frequenza in quanto la Camera Alta non puo' essere sciolta: i suoi membri durano in carica sei anni, con la complicazione che la metà dei membri viene eletta ogni tre anni. La Camera Bassa, invece, ha una durata di 4 anni ma puo' essere sciolta a discrezione di ogni primo ministro interessato a richiamare gli elettori al voto (nel dopoguerra, non a caso, la durata media della legislatura non è stata di 4 anni ma di due anni e nove mesi e il Paese ha già avuto ben 33 primi ministri dal 1945, con una durata media in carica di soli due anni).

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Forze Armate | Giappone | Junichiro Koizumi | Naoto Kan | New Komeito | Nomura Securities | Nuovo Partito | Partiti politici | Partito Comunista | PD | Shinzo Abe | Soka Gakkai | Sunrise | Your | Yukio Hatoyama

 

L'importanza delle elezioni per la Camera Alta è stata evidenziata nell'ultima occasione: nel 2007 l'allora partito di maggioranza (il Partito Liberaldemocratico) _ reduce due anni prima da una schiacciante vittoria alla Camera Bassa _ andò incontro a una cocente sconfitta che provocò indirettamente le dimissione del premier Shinzo Abe (succeduto nel 2006 a Junichiro Koizumi, che aveva deciso di ritirarsi alla scandenza del suo mandato come presidente del partito). I successori liberaldemocratici di Abe – Yasuo Fukuda e Taro Aso _ sono durati non piu' di un anno ciascuno proprio perché l'opposizione, dominando la Camera Alta, ha sabotato il loro programma.

Così alle ultime elezioni per la Camera bassa, a fine agosto del 2009, il Paese ha scelto di porre fine al lungo dominio del partito Liberaldemocratico (durato oltre mezzo secolo) e di dare una chance al Partito Democratico. Senonché il nuovo premier Yukio Hatoyama ha dissipato in pochi mesi il capitale di popolarità iniziale con i suoi atteggiamenti incerti e ondivaghi e un mese fa è stato sostituito da Naoto Kan, per il quale queste elezioni rappresentano ora una sorta di referendum.


ELEZIONI: PARZIALI MA POLITICAMENTE IMPORTANTI
La Camera Alta è composta di 242 membri (contro i 480 della Camera Bassa). Le elezioni dell'11 luglio riguardano il rinnovo della metà di questi seggi: in palio ci sono dunque 121 posti, coperti sia attraverso collegi uninominali ( o bi-nominali) sia con assegnazioni attraverso liste proporzionali. Il requisito minimo di età per essere eletti è di 30 anni (contro i 25 necessari per la Camera Bassa).


LA COMPOSIZIONE ATTUALE DEL PARLAMENTO
Il governo giapponese - formato dal Partito Democratico in coalizione con il piccolo schieramemento del Nuovo Partito Popolare _ puo' contare su una ampia maggioranza alla Camera Bassa di 311 seggi (312 se si include quello del "Nuovo Partito Giappone" che si è collegato al Nuovo Partito Popolare) su 480. Ma non ha la maggioranza straripante di due terzi (ossia 320 seggi) che le consentirebbero di superare eventuali ostacoli da parte della Camera Alta.

Alla Camera Alta, prima delle elezioni, la colazione di governo puo' contare su una risicata maggioranza di 123 seggi su 242. La metà dei seggi che saranno rinnovati nelle elezioni dell'11 luglio risulta così composta: 54 seggi al Partito Democratico; 3 ai due partitini di appoggio; 38 al Partito Liberaldemocratico, 11 al New Komeito (che aveva fatto parte delle ultime colazioni con il Partito Liberaldemocratico), 4 al Partito comunista, 3 al Partito Socialdemocratico (da poco uscito dalla maggioranza). Inoltre, 1 seggio è del "Sunrise party of Japan, 1 del "Your party" e 5 del "New renaissance Party": tre formazioni nate negli ultimi mesi da defezioni varie. Infine, risultano 1 indipendente e 1 seggio vacante.


LA SCENA POLITICA E I NUOVI PARTITI
Se la storica sconfitta del Partito Liberaldemocratico nelle elezioni del 2009 ha provocato smottamenti, con la nascita di tre nuovi partitini, è dal 1993 che si assiste all'emergere di nuove formazioni politiche, con frequenti divisioni e fusioni. Il Partito democratico stesso è nato da alcune fusioni alla fine degli anni '90, radunando ex membri del partito liberaldemocratico, ex socialisti ed ex socialdemocratici, assorbendo poi il partito liberale di Ichiro Ozawa nel 2003. I progressi verso un sistema bipolare sono stati evidenziati dall'ascesa al governo del Partito democratico nel settembre 2009 _ ascrivibile con molta approssimazione a un passaggio da un governo di centro destra a uno di centro-sinistra.

In realtà molti elettori hanno difficoltà a distinguere nettamente le politiche dei vari schieramenti e quindi il numero degli incerti è piuttosto ampio. L'influenza del "voto fluttuante" è aumentata dopo le riforme elettorali che hanno aumentato il peso del proporzionale. Solo i partiti che hanno una base stabile di elettori motivati tendono a non registrare significativi cambiamenti nei consensi: si tratta del Partito Comunista e del New Komeito (quest'ultimo ha il supporto dell'influente organizzazione buddista Soka Gakkai).


L'OBIETTIVO DI NAOTO KAN E LE PREVISIONI
Il nuovo premier, ufficialmente, ha indicato un obiettivo prudente: la riconferma di 54 seggi per il Partito Democratico. Una mossa tattica, perché a settembre ci saranno le elezioni interne per la supremazia nel Partito, che potrebbero costargli caro se fosse reduce da una mancata affermazione alle elezioni per la Camera Alta (potrebbe allora esplodere il latente antagonismo con Ichiro Ozawa). In realtà. 54 seggi si assommerebbero ai 62 che non sono in rinnovo detenuti da parlamentari del Partito democratico. Totale: 116, ossia meno dei 121 necessari per dare al partito la maggioranza assoluta alla Camera Alta.

Si tratterebbe anche in questo caso, insomma, di una mezza sconfitta che renderà necessario pagare prezzi a partiti minori. Quali? Non è chiaro, perché la situazione politica del Paese è in sommovimento. Le chanche di vittoria del Partito Democratico erano aumentate dopo l'uscita di segna dell'ormai impopolare Hatoyama, ma gli ultimi sondaggi indicano che ilPd potrebbe a malapena arrivare a conquistare 50 seggi.. Kan ha scelto di proporsi come alfiere di un rigorismo fiscale, richiamando il caso della Grecia per arrivare a mettere sul tappeto l'ipotesi impopolare di un aumento dell'imposta sui consumi: una strategia che toglie terreno alla battaglia dell'opposizione ma che sembra avergli alienato una parte dei consensi.

In conclusione: non c'è da attendersi o da temere cambiamenti di assoluta rilevanza nell'economia reale o nei mercati finanziari come esito immediato delle elezioni dell'11 luglio, ma, come ha notato un rapporto di Nomura Securities, l'eventuale incertezza politica susseguente potrebbe avere un impatto sul "sentiment" degli investitori, anche perché il possibile riallineamento del panorama politico richiederà tempo e potrebbe ritardare l'attuazione di politiche rilevanti sul fronte del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali. Il particolare,il mercato dei bond potrebbe indebolirsi nel caso di una sostanziale sconfitta del Pd che renderebbe più difficoltoso il percorso verso una riduzione del debito pubblico nel medio periodo e verso una stabilizzazione delle nuove emissioni già a breve.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da