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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2010 alle ore 20:28.
Quanto avvenuto a Srebrenica costituisce "una macchia sulla nostra coscienza collettiva". E' quanto sostiene Barack Obama che, per bocca di Charles English, ambasciatore Usa in Bonia, ha fatto pervenire la sua personale vicinanza ai familiari delle vittime del massacro, riuniti oggi in una commemorazione 15 anni dopo i fatti.
A nome degli Stati Uniti, il presidente ha reclamato l'arresto di Ratko Mladic, considerato il principale responsabile della strage dei circa 8mila musulmani di Srebrenica. Obama "invita i governi a moltiplicare gli sforzi per ritrovare i responsabili, arrestarli e portarli davanti a un tribunale". "Incluso Ratko Mladic", il generale serbobosniaco, ancora ricercato per genocidio dal Tribunale dell'Aia, conclude il messaggio.