Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 08:02.
Prime istruzioni operative sul social housing per gli enti locali. Il documento redatto dal gruppo di lavoro istituito in base al Dpcm 16 luglio 2009 contiene già tutti gli elementi essenziali per sviluppare le operazioni e raccogliere il capitale del fondo nazionale per l'edilizia abitativa ora in via di costituzione (che potrà arrivare fino al 40% del valore complessivo di ogni operazione).
Proprio per diffondere la conoscenza delle opportunità riservate ai sindaci, il ministero dell'Economia ha promosso un approfondimento del documento, in collaborazione con l'Urban Land Institute. In attesa della scelta della Sgr, alcune città del Nord hanno già avviato gli studi di prefattibilità, e in questa fase le amministrazioni locali dovranno concentrarsi principalmente sui requisiti da rispettare per ottenere l'aiuto del fondo nazionale (che non è automatico). In sintesi le iniziative locali devono:
e costituire interventi «significativi» per essere ammessi all'istruttoria;
r accrescere la disponibilità di alloggi da destinare all'affitto a canoni più bassi di quelli di mercato;
t garantire un'adeguata remunerazione, raggiungibile anche con un mix di diverse tipologie residenziali e diverse destinazioni d'uso (ad esempio, realizzando anche alloggi a canone di mercato e negozi).
Tutti elementi che dovranno essere valutati dalla Sgr che gestirà il fondo. In particolare, un intervento sarà «significativo» se consente di realizzare un numero di alloggi sociali superiore a quello che avrebbe generato un investimento pubblico di pari valore (misurato naturalmente in base alla partecipazione pubblica nell'operazione locale), se effettuato direttamente mediante il versamento di un contributo pari al 30% del costo di realizzazione o recupero degli alloggi (secondo l'articolo 5, comma 2 del Piano nazionale di edilizia abitativa allegato al Dpcm 16 luglio 2009).
Gli investimenti del fondo nazionale sono comunque indirizzati a quei fondi locali o altri strumenti finanziari (società di trasformazione urbana, società progetto anche a parte di operazione di project finance) che presentano operazioni immobiliari con alto grado di fattibilità e di convenienza economica (la redditività attesa dal documento è pari al 2% oltre l'indice Istat dei prezzi al consumo), capaci di creare alloggi a canone sostenibile in numero significativo, ricorrendo anche alle opportunità consentita dalla leva urbanistica.